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Bond oggi: Usd Libor al 2,33%. E’ baldoria per i variabili in $

In poco meno di un anno è quasi raddoppiato. L’Usd Libor negli ultimi dodici mesi è passato dall’1,31 al 2,34% e il relativo grafico conferma un trend all’insù lento ma progressivo, effetto del rialzo dei tassi da parte Fed e di una curva dei rendimenti – come più volte sottolineato – nettamente a favore dei corti. Lo dimostra il fatto che il dieci anni Usa si collochi al 2,85%, quindi a una distanza anomala rispetto all’Usd Libor. Di (KSE: 003160.KS - notizie) chi la colpa? Di quest’ultimo o del Treasury? Vi evitiamo le complesse analisi degli specialisti su una situazione così atipica.

Vincitori e perdenti

Hanno vinto in questa situazione coloro che hanno puntato sui tassi variabili in $ quando le loro quotazioni erano depresse. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) contesto attuale escono invece sconfitti gli investitori su alcuni tratti della curva dei Treasuries. Quanto più importa sta però nel capire se il movimento del Libor potrà proseguire. Occorre innanzi tutto ricordare che la sua vita sarà presumibilmente corta, poiché se ne prevede la sostituzione con un nuovo strumento alternativo, più trasparente nella gestione. E’ già in corso una battaglia in merito, i cui esiti appaiono incerti. Significativo tuttavia che tutta la curva dei Libor sia spostata verso l’alto: lo dimostra il 6 mesi attestato al 2,51% e il 12 mesi situato al 2,78%. Ora molto dipenderà dalle previsioni sulla politica monetaria e sull’andamento dell’inflazione. Più che su ulteriori rialzi il mercato prevede una certa volatilità anche sul Libor, con inevitabili conseguenze per le quotazioni dei bond a esso correlati.

Titoli sotto analisi

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L’andamento di alcuni significativi tassi variabili in $ conferma quanto detto. L’Apple Tv 11mg22 (Isin US037833CP38 – Usd 3 mesi Libor + 0,35% - taglio 2.000 $ - quotazione su Tlx) ha una cedola in corso del 2,70% ed è progressivamente passato da 100 a quasi 102 $ ma risente in realtà di una certa variabilità dei corsi a causa di uno “spread” bid/ask altalenante. Godendo di un alto rating di credito è allineato a un movimento equivalente al Libor. Situazione diversa quella relativa al Petrobras Tv 17mz20 (Isin US71647NAL38 – Usd 3 mesi + 2,88% - taglio 2.000 $ - quotazione su Tlx), che ha in corso una cedola del 5,21%. Chi l’avesse acquistato al culmine della crisi dell’emittente all’inizio del 2016 incasserebbe una plusvalenza di oltre 30 punti in percentuale e un forte incremento del rendimento cedolare. Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) e Petrobras due contesti opposti, interessanti tuttavia nel dimostrare come l’intero schieramento dei tassi variabili in $ si sia confermato assai profittevole nel panorama obbligazionario, più di quanto forse lo stesso mercato si aspettasse. E’ probabile che il movimento abbia raggiunto il suo culmine, anche perché difficilmente l’Usd Libor potrà continuare a crescere con lo stesso ritmo dimostrato negli ultimi mesi. Se invece progredisse ancora ci sarebbe un segnale preoccupante di anticipazione di un netto rialzo dei tassi, effetto di un’inflazione galoppante. Gli ultimi dati – riferiti a giugno – parlano per quest’ultima di un 2,9% su base annua, in lenta accelerazione rispetto a maggio. E’ un dato significativo ma condizionato da vari fattori. Nella fase attuale potrebbe quindi essere più conveniente spostarsi dai tassi variabili agli “inflation linked” in $, seppure il quadro generale appaia incerto e caratterizzato soprattutto dall’ambigua politica economica della Presidenza Trump e dalle conseguenze sull’inflazione della guerra dei dazi.

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