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Bond: rendimenti in rialzo. BTP e T-NOTE: long/short speculativo

La recente tensione sul livello raggiunto dallo spread riconducibile a diversi paesi europei (Francia, Grecia, Italia) è "rientrata" o quanto meno si è allentata - momentaneamente - la preoccupazione sul valore del differenziale. Sul versante francese, le preoccupazioni per una vittoria elettorale del Front National capitanato da Marine Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) sembra essere confinata solo al primo turno, con la conseguenza di allontanare lo spettro evocato da tutti coloro che, a gran voce, incitano per una Frexit. Dalla Grecia sembrano essere giunte le prime rassicurazioni sul prossimo pagamento pari a 7 miliardi: sarà un impegno molto pesante per il ministro delle Finanze reperire le risorse necessarie al fine di soddisfare i principali creditori ma - nel brevissimo termine - gli investitori appaiono fiduciosi: i bond greci, dopo aver registrato un rendimento del 10%, vedono quest'ultimo assestarsi attorno all'8,5%.

Nel Bel Paese: il Tesoro ha collocato in asta i suoi titoli (scadenza 3, 7 e 30 anni) a rendimenti complessivamente superiori (tra un +0,19% ed un +0,44%) rispetto alle precedenti emissioni. Entro la fine dell'anno ci saranno numerose offerte sul mercato che dovranno coprire un prestito di poco inferiore ai 300 miliardi. Considerando le condizioni preannunciate dal governatore Mario Draghi relative al restringimento del QE e guardando oltre, ovvero in tema di inflazione, non è impossibile auspicare un ulteriore incremento dei futuri rendimenti.

Questa "nuova prospettiva" sul ritorno ad un yield maggiore sembra esser confermata anche in Usa: il leader della Fed - Janet Yellen - ha dimostrato una certa fermezza nella sua audizione tenuta al Senato. Se nel corso dell'anno trascorso ha stravolto i pronostici con un solo rialzo (rispetto ai quattro auspicati dagli analisti), il 2017 appare esser un anno pronto a poter registrare una serie di tre strette: sembra esser difficile una prima concretizzazione dell'azione di politica monetaria nel corso del prossimo appuntamento di marzo, ma i prossimi mesi riserveranno tempo sufficiente per attuare gli opportuni ritocchi.

EURO BUND FUTURES

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Quattro sedute negative consecutive per il sottostante tedesco che vede i propri corsi riportarsi pericolosamente a ridosso di area 163,50. Il precedente target individuato a 164,22 è stato raggiunto senza troppa convinzione (v. configurazione daily candlestick del 9 febbraio). Dai massimi a quota 164,64 i prezzi hanno ritracciato prima in direzione del supporto statico a 164 punti per poi continuare la loro discesa fino agli attuali livelli (163,30). L'intero palinsesto algoritmico ha assunto un posizionamento neutral/sell. L'attuale obiettivo sembra essere circoscritto attorno al livello posto a 162,81: in attesa dell'eventuale raggiungimento, si assume un posizionamento flat sul mercato.

US T-NOTE FUTURE

Dallo scorso novembre i corsi si sono ridimensionati di oltre sei punti percentuali passando dal precedente valore a quota 131 agli attuali livelli prossimi ad area 124. Il mancato superamento (in chiusura) della resistenza coincidente a 125,42 ha deteriorato l'attuale quadro tecnico riportando i prezzi al test di 123,82: questi ultimi livelli delineano il trading range entro il quale i corsi potranno muoversi nel corso delle prossime sedute. Solo il ritorno sopra 124,44 favorirà un ulteriore upside con target in direzione della resistenza individuata. Probabile invece - nel brevissimo periodo - un downside con principale take profit in corrispondenza di area 123,52.

FOCUS ITALIA - BTP FUTURE

Lateralità di brevissimo periodo per il nostro decennale che vede la propria resistenza a quota 131,97 ed il suo supporto in corrispondenza di area 129,64. Long in ottica speculativa (probabile apertura e chiusura del trade nella stessa giornata) qualora i corsi superassero 131,96 con take profit molto ravvicinato a quota 132,43. Pericoloso il mancato supporto a 129,64 che confermerebbe il precedente obiettivo (v. view del 08 febbraio) in corrispondenza di 128,71 (prima) e a 127,44 (dopo).

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