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Borsa Milano in forte calo con Nasdaq, vendute Stm, Tiscali, bene Pirelli

L'entrata della Borsa di Milano, 10 dicembre 2012

MILANO, 8 settembre (Reuters) - Brusco calo per gli indici a Piazza Affari, e più in generale su tutti i mercati europei, che risentono dell'avvio negativo di Wall Street, e in particolare del Nasdaq dopo la festività di ieri. Gli occhi degli investitori sono, infatti, proprio puntati sui titoli tecnologici che stanno estendendo il ribasso della scorsa settimana.

A pesare sui listini anche le nuove tensioni sui negoziati per la Brexit e sui timori di una uscita della Gran Bretagna senza un accordo commerciale con la Ue. A questo si aggiunge anche il crollo del prezzo del petrolio sotto i 40 dollari al barile a causa dei timori legati alla domanda.

"Oggi le vendite sono copiose un po' su tutti i comparti e restano i timori legati all'economia", osserva un trader.

Il forte calo del Nasdaq spinge le vendite su Stm, in ribasso del 4,7%. Ma è tutto il settore high tech a essere bersagliato dalla lettera a livello europeo con un calo dello stoxx settoriale del 3,6%.

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In controtendenza Pirelli, la migliore del listino principale con un rialzo intorno oltre il 3%, aiutata dalla promozione di Citigroup a "buy" da "sell", con il target price che passa a 4,6 euro da 3,4 euro.

Mediaset un po' volatile, ma tiene le posizioni e segna un rialzo dello 0,66% nel giorno del Cda sui conti del primo semestre. Inoltre, secondo quanto riferito ieri da una fonte, l'AD Pier Silvio Berlusconi e l'amministratore delegato di Vivendi Arnaud de Puyfontaine potrebbero riprendere i contatti a breve per discutere della complessa vicenda legale che coinvolge i due gruppi. "L'appeal speculativo su Mediaset è comunque legato ad un accordo con Fininvest, e potrebbe passare per un accordo che in qualche modo valorizzi le cause per danni avviate dalla società in questi anni", spiegano gli analisti di Equita.

Venduta Atlantia in flessione del 2,6%, che annulla il rialzo registrato ieri dal titolo sulle attese di una chiusura imminente per il riassetto di Aspi con la fuoriuscita della famiglia Benetton e l'ingresso nel capitale di Cdp.

Venduta anche Prysmian in calo del 2,4%. Giù le utility con Snam in flessione del 2,3%.

Molto male i petroliferi travolti dal calo del greggio: ENI in flessione del 3,6%, Tenaris perde il 4%.

Fra le banche, le big Intesa Sanpaolo e Unicredit cedono fra l'1,8% e il 3,2% circa. Banco Bpm inverte il balzo di avvio seduta e perde oltre l'1%.

Prese di profitto su Nexi (-1,5%) dopo il balzo di ieri.

Molto volatile Tiscali in flessione del 12,8% dopo il forte rialzo messo a segno ieri. Giù anche Tim (-2,2%).

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)