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Borsa Milano in forte calo dopo Pil tedesco, trimestrali, male Eni, Saipem, Generali

L'ingresso della sede della Borsa di Milano

MILANO, 30 luglio (Reuters) - -

Indici in netto ribasso per l'azionario milanese, sui minimi di seduta, appesantiti dal dato dell'economia tedesca con il Pil del secondo trimestre che ha registrato un calo record del 10,1% da attese di -9%. Vendite anche nel resto d'Europa con i mercati che stanno digerendo la serie di trimestrali, molte delle quali deludenti a seguito degli effetti del Covid-19.

Gli occhi degli investitori sono puntati anche sul Congresso Usa alle prese con la discussione su un nuovo pacchetto di stimoli per l'economia falcidiata dalla seconda ondata di Covid.

Lo spread del rendimento fra titoli di Stato decennali italiani e tedeschi è fermo intorno ai 151 punti base.

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** Affonda ENI, in calo del 4% (nettamente peggio rispetto al settore oil&gas europeo) dopo avere evidenziato una perdita netta rettificata di 714 milioni di euro nel secondo trimestre per effetto di svalutazioni legate al calo del prezzo del greggio a causa del contrarsi della domanda per effetto del lockdown. Il gruppo ha anche annunciato il taglio del dividendo a partire dal 2020 legato al prezzo del Brent che offre un valore base di 0,36 euro per azione. A inizio 2020 Eni aveva detto che avrebbe pagato un dividendo di 0,89 euro per l'anno. Secondo un primario broker italiano, i risultati sono migliori delle attese a livello operativo e sulla bottom line". Per Equita, "sebbene il taglio del dividendo vada oltre le nostre aspettative, apprezziamo che la generazione di cassa nel secondo trimestre sia stata nettamente migliore delle attese e che Eni si stia concentrando sui progetti dell'energy transition".

Continuano i flussi di vendita anche oggi su Saipem in flessione del 3% dopo il tonfo di ieri a seguito dei risultati del secondo trimestre ben sotto le attese. Da inizio anno le azioni della società di ingegneristica controllata da Eni e Cdp sono in rosso del 56%. Alla luce dei risultati e delle prospettive per l'anno, Mediobanca Securities ha ridotto le stime di ricavi per il periodo 2020-22 fra l'8 e il 15% e le stime di Ebitda fra il 13 e il 23%. "Di conseguenza il prezzo obiettivo sul titolo viene tagliato del 21% a 2,2 euro per azione", si legge nel daily.

Effetto trimestrale anche su Generali che perde il 3,8% in un contesto europeo comunque pesante (-3% lo stoxx settoriale). La compagnia di assicurazione triestina ha evidenziato un calo dell'utile di circa il 57% nel primo semestre per oneri legati alla pandemia da coronavirus, che porta il gruppo a prevedere un risultato netto in calo quest'anno rispetto a quello precedente. Secondo Mediobanca Securities, "l'utile operativo è in linea con il consensus, ma l'utile netto significativamente inferiore alle nostre attese e del consensus, così come il solvency".

Fra i pochi titoli resilienti Enel, che cede lo 0,4% nonostante la revisione della guidance per gli effetti del Covid, mentre l'Ebitda ordinario del periodo è salito dello 0,4% a 8,794 miliardi di euro grazie all'attività nel settore dell'energia verde e delle reti, con un andamento leggermente migliore delle attese degli analisti. Equita ha confermato le stime di utile per il 2020 e "la view positiva sul titolo".

Vendute le banche in linea con l'indice generale: Unicredit cede il 3,5%, Intesa Sp in flessione del 2,3%. Mediobanca sta perdendo il 4,1%.

Infine, fra i minori profondo rosso per Banca Intermobiliare, sospesa al ribasso con un calo del 12% circa dopo la conclusione dell'offerta in Borsa dei diritti di opzione non esercitati relativi all'aumento di capitale.