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Borsa Milano torna piatta, giù banche, male anche oil e Tim, corrono Geox, Safilo

Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano

MILANO, 20 maggio (Reuters) - Non riesce il rimbalzo, almeno per il momento, a Piazza Affari, che resta poco mossa, zavorrata dalla debolezza del settore bancario.

Fra gli investitori restano i timori per le forti oscillazioni evidenziate recentemente dai mercati, che segnalano una rapida riallocazione dei portafogli in atto. Con mercati sempre a ridosso dei massimi, l'attenzione è alta per scorgere segnali di un eventuale cambiamento del trend.

Sul fronte macro Usa, dalle minute della Fed sul meeting di fine aprile pubblicate ieri sera, e particolarmente attese dal mercato, è emerso che un certo numero di esponenti della banca centrale sembra pronto a prendere in considerazione il 'tapering' di fronte a una ripresa forte dell'economia.

Tuttavia nel frattempo sono dati sul lavoro deludenti potrebbero aver modificato questa visione.

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Lo spread fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi è intorno ai 116 punti base.

Tra i titoli in evidenza:

I bancari, partiti positivi, si sono girati in negativo nella tarda mattina dopo che dopo dalla bozza del decreto Sostegni bis è emerso un quadro normativo meno favorevole per le fusioni bancarie. La più penalizzata è Banco Bpm (-3%), considerata dal mercato il principale candidato a un'operazione e un possibile target da parte di Unicredit (+0,06%), in caso di rafforzamento degli incentivi alle fusioni. Giù anche Mps (-1,1%) e Intesa Sanpaolo(-0,6%).

Ritraccia Telecom italia (-1,2%) all'indomani della pubblicazione della trimestrale in cui il gruppo ha confermato i target finanziari, tra cui quello di una stabilizzazione dei margini sia a livello di gruppo che a livello domestico dopo anni di discesa. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, "i risultati sono misti: mentre il business della linea fissa a livello domestico si sta finalmente stabilizzando, quello del mobile sta ancora soffrendo".

Il nuovo scivolone del prezzo del greggio sulle attese di uno stop alle sanzioni verso l'Iran che quindi potrebbe tornare a esportare greggio: Eni è in discesa dell'1%, Saipem dello 0,9%.

Tonico il lusso con GEOX che strappa con un balzo di oltre il 7%, seguito da Safilo (+6,1%) e Brunello Cucinelli (+3%)

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)