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Borsa Shanghai chiude in calo su possibile stretta politica monetaria

Un investitore guarda uno schermo che mostra le informazioni di borsa presso una società di intermediazione a Shanghai

SHANGHAI (Reuters) - L'azionario cinese ha archiviato la seduta in ribasso, registrando la peggiore perdita giornaliera da settembre dopo aver toccato il massimo di 13 anni ieri, tra l'irrigidimento delle condizioni di liquidità e le tensioni con gli Usa.

Alla chiusura, l'indice Shanghai Composite era in flessione dell'1,51% a 3.569,43, il maggior calo giornaliero dal 22 dicembre.

L'indice blue-chip CSI300 ha perso il 2,01%, la peggiore perdita giornaliera dal 9 settembre.

Il sottoindice del settore finanziario CSI300 è sceso dell'1,71%, il settore dei beni di prima necessità ha perso l'1,11% e il sottoindice sanitario ha chiuso a -3,04%.

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Le società finanziarie sono state poste sotto pressione in un contesto di inasprimento delle condizioni di liquidità. I tassi a breve termine sono balzati oggi ai livelli pre-Covid, con alcuni investitori che ipotizzano che la banca centrale possa adottare un orientamento di politica monetaria più restrittivo.

Le relazioni tra Cina e Usa continuano a pesare sul sentiment. Pechino ha annunciato nuove esercitazioni militari nel Mar Cinese Meridionale questa settimana, pochi giorni dopo aver mostrato irritazione per l'ingresso di una flotta di portaerei statunitensi nelle acque contese.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden vuole affrontare i rapporti con Pechino con "pazienza", ha detto ieri la Casa Bianca.

Nel frattempo, Msci ha annunciato che, in assenza di indicazioni, rimuoverà i titoli di cinque società cinesi - comprese tre quotate a Shanghai - da alcuni indici a partire dalla chiusura del 27 gennaio.

CHINA NATIONAL CHEM è scesa dell'1,68%, CHINA NATIONAL NUCLEAR POWER dello 0,2% e China National Chem ha perso lo 0,52%.

L'indice minore di Shenzhen è sceso dell'1,99% e l'indice di start-up ChiNext Composite ha perso il 2,88%.