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Borse ancora in salita. I target per il Ftse Mib e i titoli buy

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gabriele Cortigiani, esperto ricercatore dei mercati e co-fondatore del sito www.prendoilcontrollo.com .

I mercati azionari continuano ad avere un ottimo stato di forma, presentandosi sui massimi, pluriennali per alcuni e storici per altri. Questa fase idilliaca è destinata a durare nel breve?

La conformazione dei principali mercati finanziari ci sta dicendo una cosa molto semplice: la domanda è superiore all’offerta, conseguentemente i prezzi continuano a crescere senza sosta. Nel breve termine non ci sono controindicazioni, soprattutto dal fronte americano, che ci possano indurre a pensare che le quotazioni non continueranno a salire.

Diverso il discorso sul medio e lungo termine, perché chiaramente non possiamo sapere quando questa situazione terminerà, oggi non ci sono segnali tecnici che possono offrirci un timing esemplare, quindi l’investitore intelligente che prende il controllo del suo denaro non deve far altro che prendere atto del quadro attuale e trarre quanti più benefici possibili.

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I principali indici americani, dopo la “pausa di riflessione” presa durante il mese di agosto, sono tornati a battere massimi storici e non escludo che entro la fine dell’anno si possa arrivare a toccare livelli record come 2.600 punti di SP500.

Il mio ragionamento è molto semplice, non avendo riferimenti tecnici d’appoggio: se tracciamo ad esempio sull’SP500 i ritracciamenti di Fibonacci, prendendo come riferimento il massimo ed il minimo rispettivamente di inizio e fine agosto, possiamo notare che siamo già oltre il 161.8%, conseguentemente un attacco alla soglia psicologica dei 2.600 può essere una probabilità concreta.

La situazione tecnica è molto interessante ed analizzando in modo chiaro e con la massima semplicità l’andamento dei corsi azionari, ritengo che il livello da monitorare più di altri sia rappresentato dalla trend line che si ottiene congiungendo i minimi di febbraio, ottobre ed agosto.

Se le quotazioni dell'S&P500 dovessero tornare su tale livello potrebbe nascere una nuova occasione di acquisto. Attenzione a non sottovalutare l’altra faccia della medaglia del supporto dinamico appena citato, perché se dovesse esser rotto al ribasso potrebbe nascere il primo e significativo segnale di debolezza sull’azionario statunitense.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha frenato dai massimi dell’anno senza tuttavia accusare correzioni particolarmente profonde per ora. Si aspetta un recupero dei corsi nel breve?

L’indice italiano mi piace molto in questo particolare momento storico, perché non ha solo beneficiato del rialzo dell’intero settore azionario globale, ma sta addirittura indossando la maglia rosa rispetto agli altri mercati.
Analizzando il trend dell’ultimo trimestre possiamo trovare Milano superiore a New York, Londra, Parigi, Francoforte e Tokyo e questo è sicuramente un bel segnale per il nostro paese.

Il FTSE MIB si sta trovando ormai da oltre un semestre all’interno di un buon canale rialzista che sembra proiettare le quotazioni in area 24.000 punti, dove sta passando uno scoglio enorme.
La rottura rialzista dei 24 punti, sempre se ci arriviamo, potrebbe non aver vita facile, ma questo sarà un problema che dovremo affrontare e capire al momento. Intanto arriviamoci, perché l’impostazione tecnica ed il trend di medio fanno ben sperare.

Le nuove linee guida della BCE sugli Npl hanno creato non poche tensioni tra i bancari di Piazza Affari. Quali sono i titoli su cui consiglierebbe di piazzare una scommessa ora?

Le tensioni ci sono state ma, nonostante questo, l’andamento del settore bancario non si può definire negativo. Nell’ultimo trimestre hanno prevalso la lateralità e l’incertezza e molti titoli che sembravano “appetibili” adesso lo sono un po’ meno, soprattutto perché è venuto a mancare il pilastro numero uno per investire con il massimo delle probabilità a favore, cioè il trend che, ricordo soprattutto ai neofiti, deve esser chiaro ed inequivocabile.

Soltanto un titolo sta mostrando un andamento molto interessante, dal quale si evince un quadro tecnico ben delineato, mi sto riferendo a UBI BANCA. Le quotazioni si sono portate a ridosso del supporto dinamico contraddistinto dalla trend line che ha accompagnato le quotazioni da dicembre 2016 ad oggi e, oltre a questo, la sequenza di massimi e minimi continua ad essere crescente.

Non escludo un primo attacco al target in area 4,6€ per azione che, se rotto al rialzo, aprirebbe ulteriori ed interessanti scenari. Occhio ad area 3,90€ per azione, dove potrebbero scattare molti stop loss che sarebbero propedeutici per veder scendere ancor più le quotazioni.

Come valuta i segnali registrati nelle ultime sedute da alcuni protagonisti del lusso? Cosa pensa in particolare di YNap e di Moncler?

Tra i due mi piace sicuramente di più il segnale registrato su YNap rispetto a Moncler, dove il pullback ha avuto una profondità “di tempo” troppo marcata. Non dico che le quotazioni non saliranno, ma il pullback che si è verificato su Moncler ha avuto una discesa di 16 giorni e, oltre a questo, le quotazioni si sono portate sotto la media mobile esponenziale a 30 periodi.
Personalmente non investirei su questo pullback, ma attenderei che i prezzi vadano a formare nuovi massimi e, soltanto a quel punto, mi concentrerei sulla ricerca di un segnale di acquisto.

Diversa, invece, la situazione su YNap, per il quale si è presentata nelle ultime sedute un’interessante accelerazione. Sul breve termine non vedo controindicazioni ad operare sul titolo, soprattutto in ottica di brevissimo periodo. Vedo invece degli ostacoli ad un’operatività di medio e lungo termine, perché proprio in area 35-36 € per azione sta passando una fortissima resistenza, che riporta alla memoria i ribassi del 2014 e del 2015.

Quindi attenzione, perché sul brevissimo potremmo salire ancora qualche punto, soprattutto se rompiamo i massimi precedenti, ma il trend di lungo ci dice che le quotazioni si stanno avvicinando ad un’area che, almeno in passato, non è mai stata superata.

A livello intermarket ci sono degli aspetti che vuole segnalarci in particolare? A quali asset consiglia di guardare in questa fase?

Nell’ultima intervista riportata per il vostro autorevole portale avevamo visto che c’era un’interessante situazione su EUR/USD, facendo notare che la correlazione tra euro-dollaro e listini azionari era tornata positiva. Conseguentemente un allungo di EURO poteva esser propedeutico per veder salire le quotazioni sull’azionario e così è stato. Oggi, a distanza di un paio di mesi, possiamo constatare che il cambio EUR/USD si sta trovando nei pressi di una resistenza molto importante, caratterizzata da area 1,20-1,25.

Dal mio punto di vista è questa l’area da monitorare per poter costruire strategie vincenti anche sull’azionario, perché se tale livello dovesse esser rotto al rialzo potrebbero aprirsi scenari molto positivi per l’equity.
Se, invece, vogliamo porre la nostra attenzione sull’asset allocation ho recentemente disinvestito dall’immobiliare (REIT’s) americano, in quanto è scattato un segnale che chiama alla prudenza, a causa della forte incertezza sul settore nel medio termine.
Resto ancora posizionato lungo su azionario americano ed europeo, insieme ai Bond Governativi dell’area euro con scadenza 7-10y. Questa la mia vision a livello intermarket.

Ringrazio tutti i lettori di Trend on-line che mi seguono con interesse.

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