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Borse sotto pressione: spaventano i dazi Usa decisi da Trump

Brutto finale di settimana per la piazza azionaria giapponese che ha perso terreno per la terza seduta consecutiva, con un bilancio particolarmente pesante oggi. L'indice Nikkei 225 ha lasciato sul parterre il 2,5%, dopo che il presidente Trump ha annunciato che imporrà pesanti dai sulle importazioni di alluminio e acciaio e questa indicazione ha pesato in particolare sui titoli giapponesi del settore siderurgico e automobilistico.

A mettere sotto pressione l'azionario ha contribuito anche il forte apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro, con il cambio fotografato ora in area 105,67, sulla scia del dato relativo alla disoccupazione in Giappone, scesa ai minimi degli ultimi 25 anni.

Sulla sia del ribasso accusato ieri da Wall Street e questa mattina da Tokyo, anche le Borse europee da subito hanno imboccato la via delle vendite, penalizzate anch'esse dalle indicazioni di Trump sui dazi relativi alle importazioni di acciaio e alluminio. Il Ftse100 scende dello 0,97%, mentre il Cac40 e il Dax30 scendono rispettivamente dell'1,81% e del 2,11%.

Sul fronte macro in Europa è stato diffuso il dato relativo ai prezzi alla produzione che su base mensile hanno mostrato una variazione positiva dello 0,4%, mentre su base annua il rialzo è pari all'1,5%, al di sotto dell'1,6% messo in conto dagli analisti.

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In Germania i prezzi alle importazioni a gennaio sono saliti dello 0,5%, mentre a livello annuale hanno evidenziato un progresso dello 09,7%, in frenata rispetto all'1,1% di dicembre.
Sempre in terra tedesca le vendite al dettaglio a gennaio sono scese dello 0,7% rispetto al calo dell'1,1% del mese precedente, mentre le previsioni erano per un rialzo dello 0,9%.

Sotto scacco intanto Piazza Affari che in attesa del voto di domenica in Italia vede il Ftse Mib scivolare sotto il supporto di area 22.000, con un ribasso del 2,24%.

Tra le peggiori blue chips troviamo Fca che lascia sul parterre quasi il 5% del suo valore dopo il deludente dato sulle immatricolazioni di auto in Italia a febbraio. A penalizzare il titolo è ache la notizia dei dati Usa su alluminio e acciaio che pesa anche su CNH Industrial, in caduta del 4,09%, e di riflesso viene trainato al ribasso anche Exor che perde il 3,95%.

Male Salvatore Ferragamo che arretra del 3% dopo i rialzi delle ultime due sedute e tra i titoli più colpiti dalle vendite troviamo FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) e Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) , in discesa del 4,13% e del 3,44%. Ribassi nell'ordine di circa il 3% interessano Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) , STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) e Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) .

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario la maglia nera è indossata da Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che flette del 2,58% tallonato da Banco BPM che perde il 2,51% di pari passo con Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) , mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) scendono di poco più del 2%, diversamente da Bper Banca che si difende meglio con un rosso dell'1,3%.

In calo del 2,05% Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) dopo un rialzo iniziale seguito all'annuncio sui dati Usa su alluminio e acciaio. Gli analisti spiegano che uno scenario di maggiore protezionismo verso azienda che hanno impianti negli Stati Uniti come Tenaris, sarebbe positivo per il titolo.

Sul fronte macro Usa in agenda troviamo solo il dato finale dell'indice relativo alla fiducia Michigan che a febbraio dovrebbe attestarsi a 98 punti, in calo rispetto alla lettura preliminare fermatasi a 99,9 punti, ma in rialzo in confronto alla versione definitiva di gennaio pari a 95,7 punti.

Prima dell'avvio degli scambi a Wall Street saranno resi noti i risultati trimestrali di Foot Locker (NYSE: FL - notizie) e di Jc Penney (NYSE: JCP - notizie) che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari rispettivamente a 1,25 e a 0,47 dollari.

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