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Btp deboli, volumi scarsi, spread su Bund a 112 pb

MILANO (Reuters) - - Secondario italiano debole in tarda mattinata in una seduta dai volumi sottili, tipicamente estivi, e caratterizzata da diversi spunti sul fronte macro italiano ed europeo.

Attorno alle 12, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 112 punti base, ai minimi da inizio maggio, dai 118 del finale di seduta di ieri e il tasso del decennale scmbia a 1,80%, da 1,78% di ieri in chiusura.

Al restringimento dello spread Italia/Germania contribuisce il "roll" di Tradeweb tra il nuovo benchmark decennale tedesco agosto 2025 e il vecchio febbraio 2025.

Qualche pressione si è registrata, a detta degli operatori, in concomitanza con gli appuntamenti sul primario di Grecia e Germania: Atene ha collocato 813 milioni di euro in titoli di Stato a 26 settimane, con un tasso invariato a 2,97%. Berlino invece ha collocato 3,265 miliardi di euro in Bobl in scadenza nel 2020, con tasso in calo a 0,04% dal precedente 0,17%.

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Il mercato invece sembra aver metabolizzato i commenti del presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, che ieri si è mostrato favorevole a un rialzo dei tassi di interesse negli Usa a settembre, provocando un calo dei prezzi nei governativi americani ricalcato in mattinata dai titoli di Stato tedeschi.

"Abbiamo assistito a qualche pressione in mattinata soprattutto sull'asta greca, poi risoltasi. Sembrano superate senza grossi scossoni anche le dichiarazioni di Lockhar della Fed sui tassi", spiega un trader di una banca milanese prevedendo che la scarsità dei volumi, che caratterizza la seduta odierna, accompagnerà gli operatori per tutto il mese.

Ricca l'agenda macro sia sul fronte italiano che su quello della zona euro che ha offerto un quadro misto dello stato di salute delle principali economie europee. Fra i dati maggiormente attesi quello della produzione industriale italiana che a giugno ha visto l'indice scendere dell'1,1% sul mese precedente, mettendo a segno il calo maggiore dal maggio 2014. Anche l'indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato una flessione dello 0,3% dopo il 3,1% di maggio (rivisto da 3%), il calo maggiore dal -2,2% di gennaio 2015.

A livello di zona euro da segnalare le vendite al dettaglio, scese ben oltre le attese a giugno e l'indice Pmi composito finale di liglio che ha visto una lettura superiore alle stima flash.