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Caso Amara, la segretaria di Davigo: "Licenziata ma non sono la postina dei verbali"

(Photo: Simona Granati - Corbis via Getty Images)
(Photo: Simona Granati - Corbis via Getty Images)

“Sono amareggiata e delusa: mi hanno licenziato ritenendo che sia io la famosa postina dei verbali di Amara sebbene dagli atti emerga una verità diversa. La ritengo una gravissima ingiustizia e mi difenderò in tutte le sedi giudiziarie”.
Così Marcella Maria Contrafatto attraverso il suo difensore l’avvocato Alessia Angelini dopo che ieri il Consiglio superiore della magistratura ha deciso il suo licenziamento.

L’ex segretaria di Piercamillo Davigo è sotto inchiesta a Roma per la vicenda della diffusione di verbali secretati degli interrogatori resi da Piero Amara ai magistrati milanesi.

Nel corso della breve parte pubblica della seduta l’avvocato Bolognesi era intervenuto per denunciare i vizi del procedimento disciplinare a carico di Contrafatto, che invece non aveva voluto rilasciare nessuna dichiarazione.

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“Il procedimento disciplinare e l’eventuale sanzione che dovesse concluderlo a mio avviso è nullo per violazione di alcune norme imperative”, aveva detto, tra cui quelle del testo unico sul pubblico impiego, “per non avere dato un preavviso din almeno 20 giorni per l’audizione il contraddittorio in sua difesa dopo la consegna della contestazione disciplinare, anzi convocandola il giorno dopo. Questo è un vizio non sanabile”.

“Si potrebbe restituire il procedimento a quella fase iniziale, rinnovando la contestazione disciplinare e concedendo i termini, ma dopo averlo posto in quiescenza, e riaprirlo correttamente”, la richiesta del difensore, che aveva poi chiesto in subordine un rinvio della decisione “rispetto a un’alluvione di documenti mandati a dir poco in modo irrituale a disposizione dei difensori”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.