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Club Bilderberg, chi sono gli ospiti italiani

Da sette a quattro. Scende il numero di italiani invitati al Gruppo Bilderberg, prestigioso vertice internazionale che si riunisce da oggi fino al 1 giugno presso  il Marriot Hotel di Copenhagen.
Giunto alla sua 62 esima edizione, il Gruppo Bildberg si riunisce dal 1954 per discutere di temi di rilevanza internazionale, invitando i personaggi più illustri del mondo dell'economia, della finanza e della politica.

Un vertice a porte blindatissime, di cui non si sa nulla se non alla fine di tutte le riunioni. Di certo si conoscono però i nomi degli italiani chiamati a rappresentare il Paese: si tratta dell’ex premier Mario Monti, dell’ex presidente Telecom, Franco Bernabè, del presidente Fiat, John Elkann, e del direttore di Rai News 24, Monica Maggioni.
Tre in meno rispetto all'edizione 2013, quando dall'Italia partirono alla volta del lussuoso Grove Hotel in Inghilterra sempre Bernabè, la giornalista Lilli Gruber, Enrico Tommasso Cucchiani, Alberto Nagel, Gianfelice Rocca ed Emanuele Ottolenghi.

I 130 invitati discuteranno per quattro giorni, lontani da occhi indiscreti e da telecamere, di argomenti di scottante attualità. Il toto argomenti di quest'anno potrebbe essere la situazione della Russia e le misure di contenimento di Vladimir Putin, ma anche del fenomeno dell'euro scetticismo, con la vittoria di Marine Le Pen in Francia e di altri partiti nazionalisti (come Lega Nord, Ukip e Movimento 5 Stelle).
La caratteristica della totale riservatezza di questo Club suscita ogni anno curiosità ma anche polemiche, passando a volte per teorie complottiste che considerano questi meeting degli incontri massonici per disegnare gli equilibri politici ed economici del pianeta. La mission recitata sul sito del gruppo è però sempre la stessa: si "mettono attorno a un tavolo gli uomini più potenti della Terra per discutere off the records dello stato del mondo e per promuovere il dialogo tra Europa e Stati Uniti".

Dal 2013, però, un po' di segretezza è venuta meno, con l'idea del club di dotarsi di  un ufficio stampa e con la pubblicazione dei macro temi di discussione. La sicurezza attorno all'hotel resta comunque elevatissima e quindi costosissima: se le spese organizzative quest'anno sono a carico dei membri danesi del Club, quelle per la security sono a carico dei contribuenti. Record lo scorso anno, quando il governo inglese spese 1,8 milioni di sterline.  
Secondo alcuni, la scelta della location danese di questa edizione avrebbe uno scopo prettamente politico: Copenaghen è infatti la città dove il partito euro-scettico di Morten Messerschmidt è arrivato al 27% dei consensi durante le scorse elezioni europee.



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