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Consiglio Ue oggi su nomine, Wall Street Journal contro Mogherini

Il ministro degli Esteri Federica Mogherini a colloquio con il presidente israeliano Shimon Peres, oggi a Gerusalemme. REUTERS/Ronen Zvulun (Reuters)

BRUXELLES/ROMA (Reuters) - I capi di Stato e di governo dell'Unione europea si incontrano a Bruxelles per indicare il nuovo responsabile della politica estera, dopo che ieri il parlamento europeo ha approvato la nomina dell'ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker (Ppe) a presidente della Commissione europea. Potrebbero volerci invece ancora alcune settimane per definire gli altri nuovi incarichi nell'organigramma Ue, tra cui quello di presidente del Consglio europeo. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini resta la principale candidata per il posto di responsabile della politica estera, anche se la Polonia e i paesi baltici hanno espresso dubbi sulla sua figura sia per l'inesperienza che per l'approccio considerato troppo soft verso la Russia nella crisi ucraina. La figura del ministro italiano è comunque favorita in quanto donna ed esponente del gruppo socialista, considerato che nella ripartizione degli incarichi è emersa una questione femminile e serve un bilanciamento politico, dato che Juncker fa parte del partito popolare. In un editoriale di oggi anche il Wall Street Journal esprme dubbi sulla candidatura di Mogherini, giudicandola un'ipotesi "problematica". Citando l'interesse per i viaggi dichiarato dal ministro italiano, il quotidiano scrive che "l'amore per i viaggi segnala apertura, una qualità proficua in un diplomatico. Solo che oggi la politica estera europea oltre che dell'apertura ha bisogno di una salda leadership". L'editoriale termina con una boccatura netta: "Ci sono molte cose per le quali dare il benvenuto al governo di Renzi a Roma. Ma la prospettiva di una politica estera europea guidata da Mogherini non è una di queste". Le candidate alternative al ministro italiano sono l'omologo polacco Radoslaw Sikorski e la bulgara Kristalina Georgieva, commissario europeo uscente allo Sviluppo. Anche se alcuni paesi vorrebbero chiudere la partita delle nomine oggi stesso, secondo alcuni esponenti Ue ci vorrà molto più tempo: "Non mi aspetto un accordo complessivo", ha detto un funzionario vicino ai negoziati. "Penso che si accorderanno soltanto sull'alto rappresentante (per la politica estera), che è una parte cruciale del puzzle. L'obiettivo è arrivare alle scelte finali entro la fine di luglio". Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia