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Cosa succede se la Guardia di Finanza ti trova senza scontrino

Uno scontrino (foto: Getty)
Uno scontrino (foto: Getty)

Una situazione tipica: all’uscita di un negozio la Guardia di Finanza decide di fare un controllo e non trova lo scontrino dei tuoi acquisti. Che succede da quel momento in poi? Ecco la risposta.

Nel caso in cui il negoziante ha rilasciato regolare scontrino, ma tu lo hai immediatamente buttato o lasciato in negozio, non ci sono particolari problemi. Infatti se il cliente è sprovvisto dello scontrino non sta commettendo alcun reato. Attualmente la responsabilità del cliente non è prevista da alcuna legge o codice vigente. Tuttavia c’è stata in passato, seppur per breve tempo.

Dal 1997 al 2003 è infatti esistita una norma per la quale il cliente era responsabile della eventuale mancata emissione dello scontrino. Una responsabilità condivisa con il commerciante. Secondo la norma il cliente era costretto a chiedere lo scontrino se non veniva prodotta dalla cassa del negozio. La sanzione amministrativa poteva arrivare a 2 milioni di lire, da dividersi in modo paritario tra i due responsabili.

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Dal 2003, fortunatamente, esiste la sola responsabilità del venditore, che deve sempre emettere lo scontrino per qualsiasi compravendita, tranne in casi specifici: benzinai, giornalai, rivenditori di gratta e vinci, produttori agricoli che vendono in bancarella la propria merce e altri peculiari situazioni

Le sanzioni cui va incontro il negoziante che non rilascia scontrino sono pari al 100% dell’imposta evasa. Il che significa che se su una vendita il venditore avrebbe dovuto versare 30 euro di tasse, la sanzione è di 60 euro, perché ovviamente si sommano l’evasione e la multa.

Le sanzioni sono più elevate nel caso in cui il negoziante venda un oggetto dichiarando un malfunzionamento o la rottura della cassa: da un minimo di 250 a un massimo di 2000 euro. Per questo motivo bisogna tempestivamente chiamare un tecnico per la manutenzione quando accade un problema di questo tipo.

Se si vuole essere cittadini con senso civico superiore, si deve segnalare l’omissione degli scontrini alle autorità. Tuttavia non è sufficiente una segnalazione anonime, perché non garantiscono l’avvio della verifica fiscale. La denuncia deve avvenire per nome e cognome.

Nel caso in cui sia la Guardia di Finanza a fermarti nel caso di un negozio ‘sospetto’, gli agenti devono mostrare prima di tutto il tesserino identificativo. Tutte le dichiarazioni fornite agli agenti sono messe nero su bianco, dunque una dichiarazione falsa presuppone l’avvio di un procedimento penale. Dunque se esci da un negozio sapendo che il commerciante non ha fatto lo scontrino, non c’è amicizia che tenga per ‘salvarlo’. Meglio collaborare e dire la verità, com’è giusto che sia.

Infine, una domanda correlata: se il cliente butta lo scontrino, è vero che non può rendere la merce o esercitare il diritto di garanzia?

La risposta è no: il codice tutela i consumatori e indica che lo scontrino non è l’unico mezzo per dimostrare di aver acquistato un prodotto. Può essere anche mostrato l’estratto del Bancomat o della carta di credito (motivo per il quale è meglio effettuare acquisti di valore elevato con questo sistema anziché in contanti). Se il commerciante gira le spalle all’estratto conto, rifiutando la riparazione o la sostituzione in garanzia, è diritto del cliente informare le forze dell’ordine.

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