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Cos'è l'ascensore sociale e perché in Italia si è bloccato

Un uomo attende l’ascensore: se è quello sociale, allora ci vorrà tempo prima che arrivi (foto: Getty Images)
Un uomo attende l’ascensore: se è quello sociale, allora ci vorrà tempo prima che arrivi (foto: Getty Images)

Secondo l’enciclopedia Treccani, il cosidetto ‘ascensore sociale’ è il processo che consente e agevola il cambiamento di stato sociale e l’integrazione tra i diversi strati che formano la società. In parole povere, trattasi del meccanismo che dà a una persona la possibilità di diventare più ricca, sfruttando diversi fattori come l’istruzione, il lavoro e la crescita complessiva dell’economia di uno Stato.

In Italia tutto questo sistema è attualmente guasto: l’ascensore sociale è bloccato, come sostiene uno studio della Banca d’Italia a firma di Luigi Cannari e Giovanni D’Alessio. Lo studio è intitolato “Istruzione, reddito e ricchezza: la persistenza tra generazioni in Italia”, e spiega come chi faceva parte di un certo ceto sociale nelle generazioni passate è rimasto tale, mentre in quelle attuali c’è uno stallo impressionante.

L’istruzione, il reddito da lavoro e in generale la ricchezza familiare stanno passando in eredità dai genitori ai figli, con un aumento negli ultimi anni; chi nasce oggi in una famiglia ricca o di ceto medio-alto ha un’ottima probabilità di manteneere lo status; e ovviamente chi nasce povero ha un’alta probabilità di rimanere a quel livello, senza riuscire a superarlo e raggiungere un ceto superiore.

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Alla base di questo immobilismo ci sono due fattori predominanti: la scuola, che permette ai ricchi di mantenersi tali proseguendo con gli studi e mantenendo attivi i contatti sociali costruiti dai genitori, e il mondo del lavoro, che tende ad assumere gli individui appena descritti, con la classica deriva della raccomandazione – che raramente è un sistema che porta persone di ceto medio-basso ad arrivare a ruoli ben remunerati.

Le cosiddette “condizioni di partenza”, come luogo di nascita, sesso e cognome – fattori non modificabili – sono in realtà alla base di molti successi dei singoli, altro motivo per cui l’ascensore sociale è più bloccato in certe zone d’Italia che altrove, e ancor più ‘piantato’ se si ha la paradossale ‘sfortuna’ di nascere donna, povera e in una zona dimenticata del Paese.

L’unico vantaggio per gli italiani, indipendentemente dalla ricchezza, sta nella quota di stranieri diventati residenti in Italia negli ultimi 10 anni: per quest’ultimi, infatti, le condizioni di partenza sono ancora più in basso, con l’ascensore sociale visto solo come un miraggio.

A settembre il direttore di Demopolis Pietro Vento aveva proposto nel settembre 2018 una ricerca simile, nella quale l’accento era posto sui giovani. Si diceva che il 78% dei giovani era principalmente preoccupato della precarietà del lavoro e delle minori tutele contrattuali, con il 70% che denunciava paghe insufficienti e il 67% che prospettava una pensione inesistente. Insomma, l’ascensore sociale è bloccato, ma se ci sale su un gruppo di neo-maggiorenni c’è il rischio che precipiti.

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