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Draghi: Bce non ha colpe su crisi banche tedesche, Berlino faccia di più per crescita

Il presidente della Bce, Mario Draghi a Bruxelles. REUTERS/Yves Herman (Reuters)

BERLINO (Reuters) - La politica monetaria della Banca centrale europea non è responsabile dei problemi che stanno fronteggiando alcune banche tedesche. E' quanto ha detto il presidente dell'istituto centrale europeo Mario Draghi nel corso di un incontro con i deputati tedeschi, secondo quanto riferito a Reuters da alcuni partecipanti. Incontrando la stampa al termine dell'incontro, che ha segnato un innegabile innalzamento nei toni della polemica, certamente esacerbati dal caso Deutsche Bank, il numero uno Bce rispedisce seccamente al mittente qualsiasi osservazione. "Non condivido questa visione" dice, in merito alla posizione di chi vede una responsabilità della banca centrale europea. "Se una banca rappresenta una minaccia sistemica per la zona euro, questo non può essere a causa dei bassi tassi di interesse ma per altre ragioni" aggiunge. Rivolgendosi ai giornalisti al termine dell'audizione di Draghi, il deputato conservatore Gunther Krichbaum afferma che sempre in sede di Bundestag si sarebbe discusso di come la politica dei tassi bassi possa essere considerata una sorta di "aiuto di Stato occulto". Stamane Michael Kemmer, presidente della BdB, l'associazione bancaria tedesca, ha dichiarato che la politica di bassi tassi d'interesse è stata in parte responsabile dei problemi attuali delle prime due banche del paese. Nella sessione pubblica dell'intervento, Draghi ha comunque invitato il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e i colleghi della zona euro a fare di più per la crescita, tramite misure fiscali e riforme strutturali. Sarebbe in questo modo possibile uscire dall'attuale fase di bassi tassi d'interesse, di cui la Bce è fautrice e che è fortemente criticata in Germania, dove la politica espansiva di Francoforte è ritenuta responsabile delle difficoltà delle banche, che vedono erodere i propri utili. La tempistica della cosiddetta 'exit strategy' andrà scelta con attenzione, avverte Draghi secondo quanto riferito dai presenti, per evitare che gli effetti negativi superino i benefici, e sia quindi necessario nuovamente tagliare i tassi. Il numero uno Bce ha poi ribadito che l'obiettivo d'inflazione dell'istituto centrale resta "inferiore ma vicino al 2%". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia