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ENI: prova dei conti superata. I broker invitano all'acquisto

ENI: prova dei conti superata. I broker invitano all'acquisto

Quest'ultima seduta della settimana prosegue all'insegna dell'incertezza per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che, dopo aver archiviato la giornata di ieri con un rialzo di quasi un punto percentuale, quest'oggi mostra un andamento debole. Il titolo ha avviato gli scambi in calo e dopo aver toccato un minimo intraday a 14,21 euro, è riuscito a risalire la china e a spingersi in positivo, salvo poi riportarsi al di sotto della parità. Negli ultimi minuti il titolo passa di mano a 14,32 euro, con un ribasso dello 0,56%, sostanzialmente in linea con l'andamento dell'indice di riferimento. Fino a questo momento sono passate di mano oltre 7,7 milioni di azioni, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 20 milioni di pezzi.

Primo trimestre difficile: tutti i numeri del gruppo

L'attenzione su ENI viene calamitata dalla diffusione dei risultati del primo trimestre, chiuso con una perdita di 0,79 miliardi di euro, rispetto all'utile di 83 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi hanno riportato una flessione del 18,5% a 12,36 miliardi di euro, mentre il risultato operativo adjusted ha subito una contrazione di quasi il 95%, passando da 1,42 miliardi a 73 milioni di euro, attestandosi comunque al di sopra dei 22 milioni previsti dal consensus.

L'indebitamento netto è pari a 12,21 miliardi, in calo rispetto ai 16,86 della fine del 2015, per effetto del closing dell'operazione Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che ha comportato il rimborso di crediti finanziari intercompany nell'ordine di 5,8 miliardi di euro e l'incasso della cessione della partecipazione del 12,503% a Fsi per 0,46 miliardi.

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Confermato l'outlook per il 2016

Per l'esercizio in corso ENI conferma le guidance 2016, con particolare riferimento al contenimento del 20% dei capex, al loro finanziamento organico in uno scenario di un petrolio a 50 dollari e al controllo del leverage, oggi tra i più bassi dell'industria. La produzione di idrocarburi dovrebbe confermarsi sui livelli del 2015 anche assumendo un'interruzione della produzione in Val D'agri per l'intero esercizio.

Banche d'affari ottimiste sul titolo

Gli analisti di Equita SIM parlano di risultati trimestrali migliori delle attese, spiegando che la flessione dell'Ebit è dovuta prevalentemente al calo del prezzo del petrolio nel periodo in esame, solo in parte compensata dal taglio dei costi.
La divisione E&P è risultata sostanzialmente in linea con le attese, mentre è stata più forte del previsto la divisione gas. Secondo gli analisti i conti del primo trimestre hanno dei risvolti marginalmente positivi per il titolo, visto l'Ebit migliore delle attese, accompagnato da indicazioni sul debito e da un outlook in linea con le previsioni.
Non cambia così la strategia suggerita dalla SIM milanese che mantiene una view positiva su ENI con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 15 euro.

Un invito all'acquisto arriva anche da UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che fissa un target price a 15,5 euro, sulla scia dei risultati del primo trimestre che hanno evidenziato, a detta degli analisti, un Ebit migliore delle previsioni grazie all'andamento della divisione Exploration & Production e di quella del Gas.

La stessa raccomandazione "buy" viene espressa da Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) che lascia invariato il fair value a 15,7 euro. Anche la banca americana apprezza l'Ebit del gruppo di gran lunga superiore al consensus.

Kepler Cheuvreux e Banca IMI più cauti su ENI

Meno bullish la view di Kepler Cheuvruex che consiglia di mantenere ENI in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 13,5 euro. Il broker segnala la buona partenza d'anno per il Gas & Power, a fronte di un andamento in linea con le stime per le divisioni E&P e R&M.

Lo stesso rating "hold" viene ribadito da Banca IMI che ha un target price su ENI a 13,9 euro. Gli analisti definiscono i risultati del primo trimestre migliori delle attese malgrado un periodo difficile in termini di contesto di prezzi del petrolio.

Alla luce della trimestrale, Banca IMI ritiene che le sue stime siano prudenti, anche alla luce di un possibile trend di ripresa dei prezzi del petrolio.

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