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Finmeccanica, arrestato Orsi Per i nuovi vertici prima Pansa poi Zampini

Non c’è pace per Finmeccanica (Other OTC: FINMF - notizie) . Questa mattina il presidente e amministratore delegato, Giuseppe Orsi, è stato arrestato e il numero uno della controllata Agusta Westland, Bruno Spagnolini, costretto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per presunte tangenti pagate in India per una commessa da 12 elicotteri. La vicenda risale al febbraio 2010, quando numero uno della società elicotteristica del gruppo Finmeccanica era appunto l’attuale ceo e presidente Orsi, mentre Spagnolini ne era direttore generale.

Tra gli indagati dell’inchiesta, partita l’estate scorsa, oltre ai due manager di piazza Montegrappa c’erano altre cinque persone: gli intermediari Guido Haschke, Christian Mitchell e il suo socio Carlo Gerosa, e due consulenti dell'azienda in India, Attilio Garavaglia e Luciano Fava. Quello che viene contestato dall’accusa è di aver pagato le tangenti a politici locali, circa 40 milioni su un affare da 560 milioni, per di più in un Paese come l’India dove sono vietati anche i compensi per le così dette mediazioni.

Anche la stessa Finmeccanica è indagata nell’ambito dell’inchiesta per responsabilità amministrativa in base alla legge 231. Un accusa pesante che, se dovesse essere concretizzata, potrebbe far scattare le sanzione interdittive che impedirebbero alla società di stipulare contratti con la pubblica amministrazione. Una vera caporetto per Finmeccanica che, come tutte le aziende di questo tipo, vive soprattutto di commesse pubbliche. Quando gli avvisi di garanzia furono inviati ai manager e alla società, Finmeccanica e Agusta dichiararono «la propria completa estraneità rispetto alle ipotesi di reato oggetto dell'indagine». Al momento non sono ancora arrivate note ufficiali da parte di Finmeccanica su quanto accaduto stamane.

Nel frattempo, cominciano a girare i primi nomi del possibile successore di Orsi. Il Partito Democratico vorrebbe l’ex ammiraglio e attuale ministro della Difesa, Gianpaolo Di Paola allla presidenza di Finmeccanica, un nome molto stimato anche dal capo dello Stato Giorgio Napolitano e che, secondo quanto ha appreso milanofinanza.it, potrebbe essere la figura su cui convergeranno le forze politiche. C'è però un problema per ora insormontabile: quello della legge sul conflitto di interessi, che inibisce tutti i membri del governo con deleghe a ricoprire incarichi in aziende per un anno successivo al loro incarico nell’ esecutivo. Uno stop analogo rischia anche Gianni De Gennaro, l’ex capo della Polizia e ora sottosegretario alla Presidenza del consiglio con la delega alla Sicurezza. Dunque se il Pd, come dice di voler fare, non cambierà in tempo nella nuova legislatura la legge sul conflitto di interessi, l’opzione Di Paola rischia di essere una mera ipotesi di scuola. L’assemblea di Finmeccanica, per il rinnovo dei vertici, si terrà infatti molto presto, il 2 aprile, vanificando ogni possibile cambio della normativa.

Per quanto riguarda il capo operativo dell'azienda già il cda di domani dovrebbe nominare a interim Alessandro Pansa prima di affidare definitivamente le redini del gruppo a Giuseppe Zampini, attuale amministratore delegato di Ansaldo Energia.