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Ftse Mib negativo come tutta l'Europa. MPS sorvegliata speciale

Ftse Mib negativo come tutta l'Europa. MPS sorvegliata speciale

Piazza Affari parte debole con un -017% dopo 15 minuti di contrattazioni che vedono il resto d’Europa su valori negativi, complice anche la delusione che ieri ha dato Mario Draghi il quale non ha ritoccato minimamente il piano di sostegno ai mercati lasciando invariati tutti i parametri (80 miliardi di euro di acquisti, tassi di deposito a -0,4%e scadenza del QE a marzo 2017) lasciando come unica opzione aperta l’allungamento del Quantitative Easing. Anche per questo motivo oggi il Dax è in negativo con -0,5% così come il Cac40 a -0,45% e il Ftse 100 a -0,23%. Sotto osservazione, invece, tra gli altri titoli a Piazza Affari, Mps.

Il caso Mps e le dimissioni di Viola

La Banca più antica del mondo 0,16% deve superare un altro ostacolo nella sua già impervia strada per il risanamento: il suo amministratore delegato, Fabrizio Viola, lascia la carica nel mezzo della manovra che potrebbe salvare l’istituto (o condannarlo se non riuscisse. Una decisione comunicata durante la riunione che avrebbe discusso sul piano industriale e sulla ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro. Alla base, stando a indiscrezioni non confermate, proprio il piano di conversione dei bond subordinati che modificherebbe quanto già appoggiato da Viola ma anche dal fatto che in quattro anni di lavoro, l’amministrazione Viola sia stata caratterizzata da ben tre operazioni di riordino e ricapitalizzazione. Ma anche, se si vuole essere obiettivi, dal ritorno alla redditività.

La successione

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A questo punto la successione assume anche altri significati, in particolar modo per i mercati che, si spera, recepiranno questo ribaltone come un cambiamento per quanto riguarda gli approcci e soprattutto le future strategie di amministrazione dell’istituto senese. I tempi della successione, brevissimi come il mercato stesso e soprattuto la situazione richiedono, sembra saranno rispettati visto che circola sempre più insistentemente il nome di Marco Morelli, già numero uno di Merrill Lynch oltre che vicedirettore vicario di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) . A suo favore anche la regia svolta nella creazione del fondo Atlante che a sua volta si occuperà anche dello smaltimento dei Npl del Monte. Più lunghi, invece, quelli della cartolarizzazione dei Npl visto che, per motivi tecnici, la chiusura delle operazioni dovrebbe slittare all’inizio del 2017 nonostante la probabile entrata in scena, per volontà dello stesso Morelli di alcuni fondi sovrani che potrebbero implementare la liquidità necessaria al Monte di un paio di miliardi.

La view di Equita

Per gli analisti di Equita Sim c’è da concordare sullo slittamento della chiusura del piano a inizio 2017 ma anche da sottolineare come sia possibile, a questo punto, un taglio sulla ricapitalizzazione che dagli iniziali 5 miliardi potrebbe ridursi a 3,5 se non addirittura a 3 miliardi di eur. Una situazione rischiosa, quella del Monte, ribadiscono da Equita, visto che resta sempre più essenziale la partecipazione quasi totalitaria alla conversione in equity dei subordinati istituzionali per un controvalore di 2-2,5 miliardi di euro. Attualmente il rating della Sim milanese sul tiitolo resta Hold con target price a 0,34 euro.

Il tris delle protagoniste si completa con i nomi di Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che ieri pomeriggio hanno potuto festeggiare il nulla osta arrivato anche dalle autorità di vigilanza europee, per la fusione, una fusione che dovrebbe adesso attendere l’ultimo tassello del puzzle, in realtà più che altro una formalità, ovvero la concessione, da parte della Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) della licenza bancaria al futuro istituto che si chiamerà Banco Bpm.

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