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Ftse Mib su nuovi minimi 2018 e non finisce qui: titoli in e out

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it .

L'indice Ftse Mib ha vissuto una settimana decisamente pesante che lo ha visto ritornare sui minimi di metà febbraio. Si aspetta una reazione dai livelli attuali o bisogna mettere in conto nuove vendite?

La prima visione è stata perfettamente ottemperata dagli avvenimenti, con l’indice Ftse Mib che dopo le prime tre sedute settimanali laterali sotto le resistenze giornaliere ha rotto gli indugi da giovedì per scivolare il giorno dopo sui supporti di medio termine indicati, in attesa degli esisti elettorali.

Infatti dopo una prima fase di incertezza tra 22850 e 22600 circa, sotto quest’ultimo livello abbiamo assistito a due profonde discese verso i supporti settimanale e mensile, segnalati nel mio precedente intervento, rispettivamente sulla media a 50 e 12 periodi in zona 21.835-21.800 circa.

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L’incognita delle reazioni dei mercati agli esiti elettorali italiani lasciano aperte entrambe le strade del rimbalzo e rottura ribassista.

Il rimbalzo di Wall Street e la conferma dell’appoggio dei socialdemocratici al governo di coalizione tedesco, unito ad un eventuale seppure difficile esito chiaro del voto, potrebbero favorire una ripresa dei corsi, che troveranno però subito delle toste resistenze giornaliere, dalla media a 200 periodi a 22105 circa, sino alle colleghe a 12 periodi a 22560 e a 24/50 periodi tra 22665-22725 e 22855 punti.

Non sarà da escludere un'eventuale ulteriore ripresa sopra quest’ultimo livello verso la chiusura del gap up a 23.184 e prima di un nuovo attacco ai massimi di periodo tra 23.500 e 24.050 punti.

Viceversa un esito “paludoso” della tornata elettorale potrebbe causare la rottura del supporto di 21800 punti, con accelerazione su quelli inferiori tra 21500-21120 e 20550 (media a 50 periodi mensile) e 20415 (media a 200 periodi settimanale), la cui mancata tenuta avrebbe pesanti ripercussioni, al momento poco probabili, ma mai impossibili, verso 20mila-19880 e 19760-19310 che sono i supporti più inferiori sempre dei grafici settimanale e mensile di medio lungo periodo.

Prima del week-end Unicredit si è riportato a ridosso dei 17 euro e Intesa Sanpaolo di quota 3 euro. Quali evoluzioni prevede per questi due titoli nel breve?

Unicredit, dopo l’ennesimo crollo tipico del comparto bancario, di cui è capostipite nazionale ed europeo, effettua un buon recupero che va a sbattere sulla trendline ribassista che unisce i massimi relativi decrescenti, con attuale andamento laterale ribassista, su importante supporto giornaliero.

Dopo la mancata conferma sopra 30 euro (prezzo post accorpamento di 10 azioni in 1) del 2015, il titolo precipita prima sotto 15 euro e poi sotto i 10 euro, con tenuta estiva 2016 di 8.50 euro e inversione rialzista, con recente massimo poco sopra i 18 euro e presente correzione sulla media daily a 200 periodi a 17.02 circa.

Sopra 17.65 si assisterà ad un nuovo impulso rialzista, con supporti a 16.80 e 16 euro, negatività sotto 15.62 e resistenze a 19.40 e 20.30 euro.

Intesa Sanpaolo ha reagito all’ennesimo scrollone del settore bancario italico con una potente inversione al raddoppio ancora in corso, con presente rottura di una importante soglia psicologica, seppur leggermente sotto all’ultimo massimo relativo.

Sulla tenuta di 1.50 euro nell’estate 2016, il titolo ha innestato il turbo per affrontare la recente salita, con superamento dei 3 euro, massimo a 3.23 e attuale fase di correzione intorno ai 3 euro. Lo scenario rialzista verrà riconfermato sopra 3.15 euro, con supporti a 3-2.85 negato sotto 2.785 e prossime resistenze a 3.40 e 3.60 euro.

Luxottica ha messo a segno un bel rally dopo l'ok dell'Antitrust Usa al deal con Essilor, mentre Salvatore Ferragamo venerdì scorso ha annullato i guadagni delle due sedute precedenti. Cosa si aspetta per questi due titoli nel breve?

Luxottica si trova inserita in un trend rialzista di lungo termine, seppur protagonista, dopo il massimo storico dell’estate 2015, di alcune fasi correttive anche percentualmente importanti, come quella recente a cui sta facendo seguito l’attuale ripresa rialzista.

Infatti, dopo la mancata tenuta dei 67 euro nell’estate del 2015, il titolo ha effettuato una discesa sui 40 euro, con inversione positiva poco sotto i 57 euro, ulteriore flessione poco sopra i 45 euro e presente ripresa verso 53-50.50 circa. Conferma della ripresa solo sopra 53 euro, con supporti a 50.50 e 48 euro e resistenze a 58-61 euro.

Salvatore Ferragamo dopo un nuovo massimo storico aveva innestato la retromarcia, percentualmente molto importante, per poi costruire una base dalla quale ha effettuato una buona risalita, vanificata dalla recente fase discendente, con doppio minimo ed ennesimo rimbalzo in atto.

Sul tentativo fallito di rottura dei 30 euro dello scorso maggio 2017, è subentrata una ondata di vendite, con doppia tenuta di 20.40 recente e attuale ripresa verso 23.70-22.40 circa.

Ripresa del movimento rialzista avverrà solo sopra 23.80 euro, con supporti a 22.66-21.60 euro e resistenze a 26-27.40 euro.

Alla luce degli ultimi movimenti del petrolio, quali sono le sue attese su due protagonisti del settore oil come ENI e Saipem?

Eni si trova in un momento di incertezza, poiché tra un trend ribassista di medio e uno rialzista di breve, rispettivamente caratterizzati da minimi e massimi ovviamente decrescenti e crescenti, al momento più vicino alla parte bassa e breve, ossia ai minimo crescenti.

Dopo la tenuta di 11 euro nel 2016, il titolo ha rimbalzato con massimi decrescenti a 16 e recentemente a 15 euro, con attuale incertezza laterale ribassista tra 13.90 13.30 euro, in attesa di maggiore chiarezza. Sopra 13.92 ritornerà uno scenario rialzista, con supporti a 13.20-12.60 e resistenze a 15.30-16 euro.

Saipem è stata protagonista di un crollo epocale, praticamente verticale, caratterizzato anche da brucianti gap down sino a formare una base, con rimbalzi anche percentualmente interessanti, seguiti dal ritorno dai venditori, come in questo momento, col titolo appeso ad una vicina area di supporto.

Sulla tenuta di 2.80 euro a febbraio 2016, abbiamo assistito ad un tentativo di inversione rialzista, anche al raddoppio, con massimo relativo a 5.80 euro, doppio minimo crescente sopra 2.84 con recente rimbalzo a 4.10 euro e presente ritorno poco sopra i 3.20 euro, in attesa di nuova volatilità direzionale.

Lo scenario di possibile inversione rialzista verrà confermato solo sopra 3.53 euro, con supporti a 3.37 e 3.20 euro e resistenze a 3.85 e 4.05 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitorare con attenzione: BANCO BPM, FERRARI, MEDIOBANCA, TELECOM ITALIA.

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