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Governo, Letta contro "cupio dissolvi" in vista scontro Berlusconi-Alfano in Pdl

Il premier Enrico Letta. REUTERS/Yves Herman (Reuters)

ROMA (Reuters) - Dopo che ieri l'ex premier Silvio Berlusconi è tornato a minacciare la fine della maggioranza che sostiene il governo delle larghe intese, segnando un ulteriore strappo dal segretario politico del Pdl Angelino Alfano, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha chiesto di evitare il "cupio dissolvi" e ha detto che all'esecutivo attuale non esistono alternative. "Capisco che ci sono delusioni, ma il cupio dissolvi non porta a niente", ha detto oggi il premier Pd a Malta, dov'è giunto in visita ufficiale, rispondendo alle domande dei cronisti. "Continuo a non vedere quali alternative serie per il paese ci siano... oggi far scendere l'aereo non serve a nessuno e non cambia niente neanche al Pdl", ha proseguito Letta. Il premier ha detto che sta lavorando a un miglioramento della legge di Stabilità in Parlamento, e che continua a puntare su un governo che duri un anno e mezzo almeno, dunque per tutto il 2014, senza escludere anche la possibilità di modificare per decreto la legge elettorale, se Camera e Senato dovessero chiederlo. Ma è proprio sulla legge finanziaria che l'ex ministro Mara Carfagna attacca il governo, scrivendo oggi su Twitter: "3093 è questo il numero che descrive il vero cupio dissolvi, quello del governo". Si tratta del numero di emendamenti presentati in Parlamento sabato scorso, in quella che molti hanno definito "l'assalto alla diligenza" per stravolgere la legge di Stabilità, ma che per il deputato Pdl Raffaello Vignali, vicino ad Alfano, sono invece "una consuetudine. Attribuire altri significati non ha senso", come scrive anche lui su Twitter. Il capogruppo alla Camera del partito di centrodestra Renato Brunetta afferma invece che le larghe intese sono già finite il 2 agosto, all'indomani della condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale, quando Letta - definito "ingrato e masochista" - non disse nulla sulla decadenza da senatore del leader Pdl, prevista dalla legge Severino per una serie di reati. L'aula del Senato dovrebbe votare a fine mese, il 27 novembre, l'esclusione di Berlusconi. Il leader del centro destra ha minacciato ieri di ritirare il suo appoggio a Letta nel caso in cui sia allontanato dal Parlamento: "Come può pretendere il Partito democratico che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati?". E ad Alfano, che in un'intervista nel fine settimana ha chiesto a Berlusconi di sostenere il governo anche se dovesse decadere dal Senato, l'interessato ha risposto così: "Anche (l'ex numero due del Pdl Gianfranco) Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita". Le due posizioni del Pdl sul governo sono destinate a misurarsi in occasione del Consiglio nazionale in programma per il 16 novembre. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia