Gran Bretagna, nessuna fretta di cercare lavoro dopo fine cassa integrazione
di David e Milliken
LONDRA (Reuters) - La fine del programma di cassa integrazione in Gran Bretagna non ha portato a un picco nelle richieste di lavoro, secondo dei dati che suggeriscono che è improbabile che la disoccupazione aumenti in maniera repentina e che sembrano corroborare l'idea di un aumento dei tassi da parte di Bank of England.
La ricerca portata avanti dal sito di recruitment Indeed, vista da Reuters prima della pubblicazione, mostra solamente un lieve incremento nel numero di lavoratori britannici che dichiarano di essere urgentemente in cerca di un impiego.
Al momento non ci sono dati ufficiali sui lavoratori che erano ancora in cassa integrazione quando il programma si è concluso il 30 settembre. L'Office for National Statistics stima che tra 900.000 e 1,4 milioni di lavoratori stessero usufruendo del programma a fine settembre, 700.000 dei quali a tempo pieno.
L'incertezza sul modo in cui la fine della cassa integrazione colpirà l'economia britannica è una delle ragioni principali per cui alcuni tecnici della BoE ritengono sia meglio aspettare piuttosto che alzare i tassi già questa settimana.
La scorsa settimana, gli analisti del bilancio governativo avevano previsto un aumento della disoccupazione a 1,8 milioni di persone, il 5,25% della forza lavoro, nel trimestre finale di quest'anno, in rialzo rispetto al 4,5% dei tre mesi conclusi ad agosto.
Ma il sondaggio di Indeed, condotto a metà ottobre su 5.000 cittadini britannici in età da lavoro, non ha mostrato un aumento significativo della ricerca di occupazione.
La percentuale di chi sosteneva di essere "attivamente alla ricerca di lavoro, con urgenza" è cresciuta al 7,7% della forza lavoro ad ottobre, rispetto al 7,0% di settembre e al 6,8% di luglio, quando Indeed aveva iniziato ad effettuare il sondaggio. La quota di persone "alla ricerca di un nuovo lavoro, senza urgenza" è cresciuta a 17,9% dal 17,3%.
Secondo Indeed la crescita nei numeri di chi ricerca lavoro in maniera attiva tra settembre e ottobre non è significativa.
"Il fatto che le ricerche urgenti non siano cresciute di molto ci suggerisce che le speranze che molti avevano dal lato imprenditoriale, che la fine della cassa integrazione avrebbe inondato il mercato di disoccupati, con ogni probabilità non si concretizzeranno", secondo l'economista di Indeed Pawel Adrjan.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)