Greggio segna massimi diversi anni su vincoli Opec+ in contesto carenza energia
di Alex Lawler
LONDRA (Reuters) - Il greggio tocca i massimi di diversi anni e sale sopra gli 83 dollari il barile, sostenuto dal no dell'Opec+ a un aumento più rapido del previsto delle forniture, nel contesto dei timori relativi alla limitata offerta di energia in tutto il mondo.
Ieri l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e gli alleati, gruppo conosciuto come Opec+, hanno deciso di aderire ai piani per un aumento graduale dell'offerta e non incrementarla ulteriormente come richiesto dagli Usa e da altri paesi consumatori del greggio.
I future sul Brent hanno toccato gli 83,47 dollari, massimi dall'ottobre 2018, mentre intorno alle 10,50 cedono 24 centesimo a 82,27 dollari. I future sul greggio Usa sono avanzati a 79,78 dollari, massimo da novembre 2014, ma scivolano ora di 37 centesimi a 78,58 dollari.
I dati diffusi dall'American Petroleum Institute (Api) hanno limitato il rialzo nella sessione odierna, poiché mostrano un aumento delle forniture e possibili segnali di un rallentamento della domanda di carburante.
Api ha reso noto che le scorte di petrolio sono salite di 951.000 barili nella settimana terminata l'1 ottobre, come riportato dal sito Oilprice.com, con anche un aumento delle riserve di benzina e dei prodotti distillati.
Attesi alle 16,30 i dati ufficiali sulle scorte di greggio a cura della Energy Information Administration (Eia) [EIA/S].
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Giulio Piovaccari, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)