Grillo infuriato con Conte lascia Roma
Si sarebbe dovuto fermare nella Capitale almeno fino a domani e invece questa mattina, arrabbiato come non mai, a bordo della sua auto, ha lasciato Roma per tornare a casa. Beppe Grillo non si aspettava che Giuseppe Conte facesse trapelare in maniera così dirompente che avrebbe intenzione di dire addio al progetto di rifondazione del Movimento 5 Stelle. E dal lato dell’ex premier questa mattina il mood è sempre lo stesso, si continua a dire che la “situazione potrebbe essere irrecuperabile”. Addirittura girano voci di un probabile addio dell’avvocato del popolo. Così il Garante ha deciso che nelle prossime ore i contatti con colui che a febbraio scorso aveva designato come leader in pectore saranno solo via telefono o via mail in questa giornata interlocutoria.
Che si arrivi o meno alla rottura definitiva lo si vedrà alla prova dei fatti. Per adesso i più all’interno del mondo pentastellato continuano a scommettere sul fatto che alla fine un compromesso si troverà. Che in questa lotta di potere, che si è instaurata tra Grillo e Conte, si riuscirà a trovare un difficile equilibrio secondo il quale Grillo resterà il Garante del Movimento coinvolto nelle decisioni, e non solo informato come invece avrebbe voluto l’ex premier. E dal canto suo Conte sarà il capo politico che gestirà il partito. È una matassa di cavilli legali, ancora difficile da sbrogliare. Ma non impossibile, nonostante i nervi siano tesissimi dopo le parole utilizzate ieri da Grillo di fronte ai parlamentari. Per citarne solo alcune: “Conte ha scritto uno Statuto in avvocatese, io sono il Garante, non sono un coglione. Ha bisogno di me”. Poi però ha anche concesso un’apertura sul limite dei due mandati: “La pensiamo in maniera diversa, ma decideranno gli iscritti”.
A tarda sera i due si sono sentiti, a riprova del fatto che i canali non si sono in...
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.