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I buoni dati macro non aiutano le Borse. Banche in calo a Milano

Dopo due giornate consecutive di ribassi la piazza azionaria giapponese ha ritrovato il segno più in avvio di settimana. L'indice Nikkei 225 è salito dello 0,39% al termine di una seduta altalenante, complice anche la presa di posizione degli Stati Uniti nei confronti della Corea del Nord. Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che il suo Paese può affrontare totalmente la minaccia nucleare della Core del Nord anche se la Cina non dovesse collaborare.

Poco mosse le Borse europee che dopo un avvio positivo non sono riuscite tutte a confermare le loro buone intenzioni. Al momento si conferma in rialzo solo il Dax30 con un progresso dello 0,21%, mentre il Ftse100 viene fotografato sulla parità, seguito dal Cac40 che mostra un frazionale calo dello 0,15%.

Sul fronte macro in Europa è stato diffuso il dato finale dell'indice PMI manifatturiero che a marzo si è attestato a 56,2 punti, in linea con la lettura preliminare, ma in rialzo rispetto ai 55,4 della versione definitiva di febbraio. Da segnalare che a marzo si è avuta la più veloce crescita della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini da aprile 2011.

In Germania l'indice PMI manifatturiero di marzo ha confermato la lettura preliminare a 58,3 punti dai 56,8 del mese precedente, mentre lo stesso dato in Francia si è attestato a 53,3 punti, in aumento rispetto ai 52,2 punti di febbraio, ma appena sotto le previsioni fissate a 53,4 punti.

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Indicazioni positive anche per l'Italia dove l'indice PMI manifatturiero di marzo è aumentato da 55 a 55,7 punti, battendo le attese del mercato che si era preparato ad una rilevazione pari a 54,9 punti.
Gli investitori attendono ancora di conoscere in Europa il tasso di disoccupazione che febbraio dovrebbe calare dal 9,6% al 9,5%, mentre l'indice dei prezzi alla produzione, sempre a febbraio, dovrebbe evidenziare una variazione positiva dello 0,3%, in frenata rispetto allo 0,7% precedente.

Intanto un piccolo segno meno interessa anche Piazza Affari dove il Ftse Mib ha provato a mettere la testa sopra i 20.500 punti, salvo poi indietreggiare e presentarsi ora poco sotto questo livello con un frazionale calo dello 0,14%.

Tra le blue chips che si spingono in avanti troviamo Brembo con un rialzo dell'1,59%, seguito da Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) che guadagna l'1,25% dopo che Hsbc ha confermato la raccomandazione "buy" sul titolo, alzando il prezzo obiettivo da 28 a 31 euro sulla scia dei conti del 2016 diffusi la scorsa settimana.

In progresso dello 0,92% A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) che oggi presenterà i dati definitivi dell'esercizio 2016 e alzerà il velo sul nuovo piano industriale. Intanto la società ha fatto sapere di aver sottoscritto con Acsm-Agam, Aspem, Aevv e Lario Reti Holding una lettera d'intenti non vincolante finalizzata all'avvio dello studio di un possibile percorso di partnership industriale e societaria.

Il rialzo dei prezzi del petrolio sopra i 50,5 dollari al barile porta qualche acquisto sui titoli del settore oil. ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) salgono dello 0,39% e dello 0,25%, seguiti da Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che si accontenta di un frazionale rialzo dello 0,07%.

Segno meno per i bancari con Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che arretrano entrambi di quasi un punto, seguito da Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che cede lo 0,63%, mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) , Banco BPM e Bper Banca viaggiano tutti in rosso di mezzo punto.

In calo dello 0,58% Fca in attesa dei dati sulle vendite di auto in Italia con riferimento al mese di marzo. Il titolo è frenato anche dalla notizia arrivata venerdì scorso a mercati chiusi, da cui si è appreso che il Ministero dei Trasporti tedesco ha trovato un dispositivo di manipolazione delle emissioni in un'auto Fca.

Sul fronte macro Usa per oggi si segnala l'indice ISM manifatturiero che a marzo dovrebbe calare da 57,7 a 57 punti, mentre le spese per costruzioni a febbraio dovrebbero mostrare una variazione positiva dell'1,2%, in recupero rispetto al calo dell'1% registrato a gennaio.
In calendario un discorso di William Dudley, presidente della Fed di New York, oltre al quale parlerà anche Patrick Harker, a capo della Fed di Filadelfia.

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