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Ilva vuole patteggiare per disastro ambiente, procura contraria

Un operaio dell'Ilva. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

BARI (Reuters) - La procura di Taranto si è dichiarata contraria all'istanza di patteggiamento presentata oggi dall'Ilva nell'ambito del processo per disastro ambientale, su cui ora dovrà pronunciarsi il gup Vilma Gilli. Lo riferiscono una fonte giudiziaria e una legale. Le tre società facenti capo all'Ilva imputate nel processo avevano proposto una multa da 3 milioni e 90.000 euro e la confisca di 9 milioni di euro. La procura ha ritenuto non congrua la proposta. Il procedimento penale per le emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico, in fase di udienza preliminare, è a carico di membri della famiglia Riva, proprietaria dell'impianto, ed ex dirigenti ed amministratori della società. La famiglia Riva ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l'inquinamento fosse precedente alla sua gestione. Lo scorso ottobre la Cassazione ha stabilito che il processo scaturito dall'inchiesta "Ambiente svenduto" sarebbe rimasto a Taranto, sede delle acciaierie, respingendo il ricorso di alcuni difensori che volevano spostarlo a Potenza. Sono 52 - 49 persone e 3 società - gli imputati per cui la procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia