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Imu-Tasi: la Chiesa non paga, esenti anche scuole private e cliniche convenzionate

Imu

Se giugno è stato caldo, luglio sarà bollente per gli italiani che si trovano alle prese con i vari pagamenti richiesti dall'Agenzia delle Entrate.
Cedolare secca, Irpef, Imu, Tasi, più varie morosità per chi a giugno non ha pagato, il Fisco presenta il suo calendario di scadenze. Tra queste, c'è sicuramente la metà di luglio, quando si verserà la prima rata Tasi sui servizi indivisibili comunali in quei Comuni che hanno deciso, in autonomia, di prorogare il primo pagamento.

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Nel delirio delle date e delle scadenze c'è però chi non si preoccupa minimamente e non perchè abbia già provveduto al pagamento in anticipo, ma perchè il pagamento non lo effettuerà mai.
A dichiarare l'elenco dei fortunati esenti, un articolo pubblicato oggi su La Repubblica: a non pagare la doppietta Imu-Tasi saranno le scuole private (retta sotto 7mila euo), le cliniche convenzionate e la Chiesa.
Nel decreto firmato il 26 giugno dal ministro del Tesoro Padoan, infatti, vengono presentate tutte quelle soglie che risparmiano il salasso a numerosi immobili: tra questi, quelli degli Enti non commerciali (Enc), ma soprattutto quelli posseduti dalla Chiesa. Una lista che comprende circa 9mila istituti scolastici, parrocchie, oratori, università e musei sparsi su tutto lo Stivale.
Una controtendenza, se si pensa che lo scorso 28 febbraio 2014 il Governo aveva precisato - con comunicato ufficiale - che l'esenzione dalle imposte era prevista solo "per i 25 immobili di proprietà del Vaticano che sono citati nei Patti Lateranensi".

E poi ci sono i centri di sanità e assistenza, anche questi gestiti in parte dalla Chiesa. Esenti dall'Imu anche le scuole private. Qui a stabilire il paletto per il non pagamento è l'entità della retta richiesta alle famiglie degli studenti: se non supera il costo medio annuo per ogni alunno di scuola statale calcolato dall'Ocse (6.882,78 euro), possono non pagare.
Fuori dall'elenco anche le cliniche convenzionate ovvero quelle che svolgono il servizio insieme al sistema sanitario nazionale.
Niente sconti invece nell'intera filiera del settore alberghiero, dove a pagare saranno tutti, dagli hotel di lusso al bed & breakfast.