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Iraq, forze sciite si schierano dopo caduta Ramadi con 500 morti

Forze di sicurezza irachene difendono il loro quartier generale a Ramadi da un attacco di Stato islamico. REUTERS/Stringer (Reuters)

SEOUL (Reuters) - I paramilitari sciiti si preparano a schierarsi nella provincia di Anbar nell'Iraq occidentale, dopo che i militanti dello Stato islamico hanno conquistato il capoluogo Ramadi in una battaglia costata nei giorni scorsi la vita a circa 500 persone, la più grave sconfitta per il governo di Baghdad dalla scorsa estate. Un portavoce dei paramilitari, noti come Hashid Shaabi, ha detto a Reuters che hanno ricevuto l'ordine di mobilitarsi, ma che i dettagli non possono essere rivelati per motivi di sicurezza. "Attendevano questo ordine e ora lo hanno ricevuto", ha detto Ali al-Sarai, membro della sezione media di Hashid Shaabi. Ramadi è controllata dai sunniti. Il primo ministro Haider al-Abadi ha dato il consenso allo schieramento delle milizie sciite per cercare di riprendere l'area, un passo che finora aveva cercato di evitare per paura di provocare una reazione settaria. La caduta della città rappresenta una battuta d'arresto per le forze impegnate contro l'Is, la coalizione a guida Usa e le forze di sicurezza irachene sostenute dalle milizie sciite appoggiate dall'Iran. E' stato un duro ritorno alla realtà anche per Washington, che nel fine settimana aveva messo a segno con successo un raid delle forze speciali in Siria in cui ha detto di aver ucciso un leader di Is incaricato delle attività del gruppo nel contrabbando di petrolio e gas e di averne catturato la moglie. Mentre il governo iracheno e i paramilitari sciiti hanno riconquistato la città di Tikrit il mese scorso, Mosul, a nord, resta sotto il controllo degli estremisti islamici. L'Is dice di aver ucciso a Ramadi "decine di apostati", termine con cui indica i membri delle forze di sicurezza irachene. "Al momento non abbiamo cifre accurate sulle vittime a Ramadi, ma la stima iniziale è di circa 500 persone uccise, inclusi civili e membri delle forze di sicurezza", ha detto oggi a Reuters Haider al-Abadi, portavoce del governatore della provincia di Anbar. "Ci sono anche tra 6.000 e 8.000 profughi". Oggi il segretario di Stato Usa John Kerry ha detto di essere fiducioso che nelle prossime settimane Ramadi verrà strappata allo Stato islamico: "Sono assolutamente certo che nei prossimi giorni la situazione si capovolgerà", ha spiegato durante una conferenza stampa a Seul. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia