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Italia, aggiustamento strutturale in 2015 chiesto da Ue sarà 0,25% Pil

ROMA (Reuters) - L'aggiustamento strutturale del bilancio pubblico chiesto all'Italia nel 2015 è pari allo 0,25% del Pil secondo le nuove modalità derivanti dalla comunicazione della Commissione sulla flessibilità del Patto di Stabilità e crescita. Lo ha scritto nel Bolettino mensile la Bce che ha analizzato le implicazioni di questa comunciazione della UE dello scorso 13 gennaio. Francoforte sottolinea poi che "il rispetto della regola del debito è un requisito vincolante del Patto di stabilità e crescita" in linea con quanto dichiarato a Reuters dal commissario europeo Valdis Dombrovskis. "Rispetto ai precedenti requisiti applicati alla valutazione dei progetti di documenti programmatici di bilancio per il 2015, ad esempio, lo sforzo strutturale richiesto all'Italia nell'ambito del braccio preventivo sarebbe dimezzato allo 0,25 per cento del Pil", si legge nel Bollettino della Bce. La Bce ricorda che la Commissione ha definito dei periodi di andamento dell'economia peggiori di quelle normali distinguendo congiuntura sfavorevole, molto sfavorevole e eccezionalmente sfavorevole, in base a una matrice che specifica "gli aggiustamenti di bilancio necessari, in base ai livelli di output gap e crescita economica" per le diverse tipologie di Paesi che hanno debito sotto o sopra la soglia del 60% del Pil. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia