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Italia, a maggio prosegue effetto Renzi su indice fiducia consumatori

ROMA (Reuters) - La fiducia dei consumatori è salita in maggio al livello più alto da oltre quattro anni proseguendo il trend positivo registrato da marzo dopo l'arrivo a palazzo Chigi di Matteo Renzi, reduce da un clamoroso successo alle elezioni europee di domenica scorsa. L'indice calcolato da Istat ha raggiunto quota 106,3, sopra la mediana di 105 prevista dagli analisti. Nella rilevazione di febbraio, che si era conclusa prima dell'insediamento di Renzi a Chigi, l'indice era a 97,5. Il raffronto dell'indice odierno con il 2010 darebbe risultati diversi se depurato dai cambiamenti nel metodo di rilevazione introdotti da Istat un anno fa. Tra maggio e giugno del 2013, infatti, in corrispondenza del cambiamento l'indice crebbe di 9,4 punti (il sottoindice del clima economico sfiorò i 20 punti). In ogni caso, la dinamica positiva del clima di fiducia prosegue da tre mesi e gli analisti continuano ad accreditare l'idea che l'arrivo di Renzi al governo e le sue misure di politica economica possano aver contribuito a migliorare le aspettative dei consumatori. "L'introduzione del bonus fiscale ha avuto un effetto, è sicuro", dice Fedele De Novellis, economista di Ref. Da questo mese e fino a dicembre, i contribuenti che hanno un reddito compreso tra 8.000 e 24.000 euro si vedranno riconoscere un credito di 80 euro al mese. Il beneficio decresce fino ad azzerarsi a quota 26.000. Paolo Mameli, di Intesa Sanpaolo, dice che il taglio dell'Irpef sui redditi medi e bassi potrebbe avere "da oggi" anche un effetto sul Pil, sceso in termini congiunturali di 0,1 punti nel primo trimestre, e sui consumi, diminuiti a marzo del 3,5% su base annua. Il governo scommette su un tasso di crescita nel 2014 di 0,8 punti, sopra lo 0,5-0,6% di tutti i principali previsori internazionali: Commissione europea, Fondo monetario internazionale e Ocse. A trainare l'indice della fiducia dei consumatori nel mese di maggio è soprattutto la componente economica, che aumenta a 118,1 da 115,3. Migliora anche il clima corrente, da 101,6 a 104,6. Scende invece da 109,4 a 108,9 l'indice relativo al futuro, dinamica che probabilmente segnala il persistere di una certa prudenza tra i consumatori. Mameli sottolinea che "a livello territoriale il clima di fiducia aumenta ovunque tranne che nel Mezzogiorno".