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La tecnologia salverà il mondo: quali sono le innovazioni contro le epidemie

(Getty)
(Getty)

Il mondo sarà salvato dalla tecnologia che avrà un ruolo fondamentale nella lotta alle epidemie. Nessun investimento generico però perché per ottenere risultati davvero efficaci occorre concentrarsi in specifiche aree di interesse.

La ricerca

I ricercatori del Johns Hopkins Center for Health Security, negli Stati Uniti, hanno condotto una lunga serie di interviste a esperti di tutto il mondo, sul tema della protezione da eventi catastrofici. Gli studiosi nel loro documento Technologies to Address Global Catastrophic Biological Risks (Gcbr) individuano 15 aree di investimento per lo sviluppo tecnologico.

Disastri a rapida diffusione

La sigla Gcbr individua una particolare categoria di rischi già individuata dagli studiosi del Centro americano perché legati ad agenti in grado di determinare disastri improvvisi, a rapida diffusione. “Anche se i sistemi di risposta sono già attivati in molte aree del mondo, gli approcci tradizionali possono risultare eccessivamente lenti o comunque limitati al fine di prevenire che eventi biologici possano diventare severi, anche nella migliore delle circostanze”, commentano gli studiosi.

Gli ambiti tecnologici da sviluppare

Le categorie principali di intervento tecnologico sono cinque, secondo i ricercatori americani. Il primo gruppo si concentra sul riconoscimento rapido di un’eventuale epidemia, sulla sorveglianza e sul controllo ambientale. La tecnologia di base è quella di un’analisi genomica di eventuali fattori batterici o virali che si deve associare all’impiego di una rete di droni in grado di identificare problematiche ambientali e un sistema di controllo remoto dei patogeni presenti in agricoltura.

Le altre aree

La seconda area si concentra sulle metodiche di diagnostica ultrarapida. Nel terzo gruppo, finiscono le tecnologie di produzione, e si punta sulle stampanti 3D per composti chimici o biologici e sulla biologia sintetica. Il quarto gruppo d’interesse prende in esame i vaccini come strumento per frenare la diffusione di epidemie. Il quinto gruppo punta sulla robotica e sulla telemedicina.

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