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L'euro digitale presidio di sicurezza. La spinta di Sella e Patuelli

Hand with plexus lines holding smartphone with euro logo (Photo: Viaframe via Getty Images)
Hand with plexus lines holding smartphone with euro logo (Photo: Viaframe via Getty Images)

Tutti i benefici dell’euro digitale elencati nel Salone dei pagamenti 2021. A parlare in mattinata in una tavola rotonda è stato il guru dei pagamenti digitali Pietro Sella, ceo dell’omonimo gruppo. Secondo lui l’euro digitale, che è in procinto di arrivare entro quattro, cinque anni, “dovrà diversificarsi da quello cartaceo” e servirà a evitare “la disintermediazione” dalle banche commerciali. Il suo auspicio è che “sia possibile sperimentarlo quanto prima”, infatti, sottolinea, “abbiamo chiesto alla Bce che ci permetta di farlo il prima possibile, perché potrebbe essere un presidio di stabilità e sicurezza per gli utenti”.

A fargli da cassa di risonanza è il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli secondo il quale la moneta smaterializzata sarebbe un’efficace arma contro la piaga internazionale del money laundering. “Non abbiamo assolutamente paura dell’euro digitale che – afferma con forza – sarà uno strumento di lotta contro il riciclaggio”. Le banche in Italia “non hanno paura dell’innovazione, ma sono artefici dell’innovazione nei sistemi di pagamento”. Il rischio che molti analisti ed esperti paventano, infatti, è che il suo arrivo metta in crisi il ruolo delle banche commerciali come intermediari, ma sembra che si tratti solo di una possibilità remota, arginata dalle politiche e provvedimenti di garanzia della Bce.

“Dobbiamo avere – prosegue il numero uno dell’Associazione bancaria italiana – consapevolezza di carattere culturale, essendo certi che la Banca centrale europea, così come le altre banche centrali, saranno impegnate con le loro valute digitali ufficiali nella lotta al riciclaggio”. C’è infine un concetto su cui ruota l’intera rivoluzione delle nostre tasche: è necessaria “una preparazione culturale verso l’euro digitale”, anche per comprendere il contesto in cui operiamo, con la presenza forte delle pseudo-valute, che, va tenuto a mente, “non sono valute, ma sono il ricettacolo di tantissime operazioni di riciclaggio e di ricatto”.

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Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.

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