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Mercato energetico e conseguenze della pandemia da Covid-19

La pandemia da Covid-19 ha causato una battuta di arresto ad un ampio fronte di settori economici, tra cui anche il mercato energetico che forse più di tutti ha risentito della chiusura delle attività industriali e del fermo dei mezzi di trasporto.

Se ci limitiamo al mercato energetico italiano e in particolare alle forniture di energia elettrica, il crollo fatto registrare nelle vendite è stato pesante. Idee Green fa notare che i venditori di corrente elettrica sul mercato interno, gestito dal GME, se nei mesi di gennaio e febbraio vendevano l’energia nel breve termine a 50 euro, nei mesi della chiusura (marzo-maggio) vendevano a 30 euro.

Più che un crollo nei margini di guadagno, la situazione si è configurata come una perdita significativa e per alcuni potrebbe essere anche cocente.

Mercati energetici, cosa dice l’Istat

L’Istat, pubblicando i dati sulla produzione industriale di settembre 2020, ha fatto notare come il comparto dell’energia sia calato del -0,3% nell’indice destagionalizzato e come a settembre il calo si sia attestato sul -0,1%.

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Questo indicatore ci fa comprendere come, nonostante da metà maggio a settembre si sia verificata una evidente ripresa delle attività produttive, essa non è stata completa e di conseguenza anche i consumi di energia hanno continuato a risentirne.

Rischio default delle Utility del mercato energetico

Non è da trascurare, e neppure è un azzardo temere che le Utility del mercato energetico possano trovarsi in condizioni di default.

Sempre Idee Green ci segnala che sono in aumento i tassi di morosità e di insolvenza. Le imprese non riescono a pagare le bollette, i bar, i ristoranti, gli alberghi, le pizzerie, le gelaterie, le pasticcerie e altre attività commerciali forti consumatori di corrente elettrica sono chiusi e non stanno incassando il fatturato adeguato per fare fronte a tutto.

Anche i ristori, per chi li ha ricevuti e li riceverà, potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le spese mensili. In particolare se nei mesi estivi il fatturato non è stato esaltante (vedasi alberghi e ristoranti delle città d’arte) e si sono accumulate altre spese.

Le Utility si trovano così a dover far fronte da un lato al calo di fatturato per mancato consumo di energia da parte dei clienti business e anche privati, dall’altra una parte rilevante dei clienti non può far fronte al pagamento delle bollette.

L’evoluzione del mercato energetico

Come ogni altro settore anche quello del mercato energetico dovrà ripensare sé stesso e spingere sull’acceleratore della trasformazione energetica più di quanto non abbia fatto o pianificato di fare sino a ora.

Un po’ come il Regno Unito di Boris Johnson ha deciso di fermare la vendita di auto a benzina e diesel dal 2030 e non più dal 2040, così anche le imprese del settore energetico dovranno porsi piani più ambiziosi per dare una forte scossa alla ripresa dei consumi.

Bisognerà spingere sull’e-mobility come il vehicle-to-grid, sviluppare nuove strategie multi canale e dire addio a vecchi modelli di vendita dell’energia, ma anche fare selezione di quei venditori poco efficienti.

Il cliente nel nuovo mercato energetico non è ai margini, ma è un consumatore-produttore di energia, è una parte attiva del settore energetico. E sarà quindi bene finalmente adottare un modello smart grid che vede gli investitori protagonisti.

Bisognerà tenerne assolutamente conto e le imprese del comparto dovranno mettere in campo soluzioni coraggiose per trasformare il momento critico in opportunità di rinascita.

This article was originally posted on FX Empire

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