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Mps, futuro da sola o con un partner?

Fino a qualche mese fa lo scenario più probabile per Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) di Siena sembrava essere la strada dell'aggregazione. Con un partner, peraltro, mai pienamente individuato. E così, come ricordato dall'amministratore delegato dell'istituto senese al recente convegno organizzato da First Cisl, l'attuale management continua "a lavorare per migliorare i fondamentali della banca perché questo è doveroso nei confronti dei lavoratori, dei soci e dei clienti. E lo facciamo in un’ottica stand alone ma anche per aumentare le probabilità che in futuro la banca possa far parte di un progetto di consolidamento".

Dunque, nessuno scenario di principale riferimento per il futuro, e nessun partner da trovare a qualsiasi costo. Di (KSE: 003160.KS - notizie) contro, la necessità di migliorare ulteriormente le proprie caratteristiche fondamentali, per potersi far trovare in maniera più congrua e solida per il prossimo futuro. Anche perchè, ricordava ancora l'amministratore delegato, "la banca, ancora prima che la Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) intervenisse, avviò ad ottobre una indagine

per esplorare la possibilità di una aggregazione. Eravamo consapevoli del momento di difficoltà dei mercati e che avere spalle larghe sarebbe stato opportuno. Questa fase di esplorazione però non ha portato risultati. Dopotutto negli ultimi due-tre anni in Europa ci sono state poche operazioni di aggregazione

perché ci si interroga ancora sul modello di business da usare e pesa l’incertezza normativa. A questo va aggiunto il problema Italia, che con fatica sta uscendo da una profonda recessione. All’estero c’è ancora la percezione che il nostro Paese non sia uscito da questa fase recessiva. Ci stanno guardando ma non c’è la fila di investitori per l’Italia.

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Pertanto, come ricordava il quotidiano Milano Finanza dello scorso 1 aprile, che ha dedicato ampio spazio all'argomento e alle dichiarazioni del top manager, il mercato non sembra aver percepito il reale miglioramento dei fondamentali della banca, ma questo non sembra scalfire la fiducia di Viola & co. nei confronti del prossimo futuro.

"Anche a gennaio" - ha di fatti precisato Viola - "la banca ha continuato a operare bene, con una solidità finanziaria. Al nostro interno non stiamo parlando di come salvarla ma di come svilupparla. Abbiamo un piano che va avanti, mantenendo gli impegni presi. Credo che anche la Bce a oggi non può in nessun modo affermare che noi non stiamo realizzando quello che avevamo promesso, come per esempio la pulizia di operazioni con derivati".

Il top manager si è poi aperto in qualche considerazione di sistema di particolare interesse, notando che - come ben noto - l'esperienza italiana è contraddistinta da un'ampia presenza di banche "del territorio", che per propensione e approccio basano il proprio business sul rapporto con le famiglie e gli operatori locali. Tuttavia, osservata il top manager, non sembra queste esperienze di banca del territorio sono state sempre identicamente "virtuose", tanto che a volte "la bandiera del territorio è usata per coprire delle relazioni incestuose. Mps è un esempio di banca del territorio, un esempio sia virtuoso che vizioso. Quest’ultimo aspetto è stato eliminato da tempo. In passato sono state prese delle decisioni che hanno distrutto il valore della banca e non hanno neanche creato valore per il territorio.

Mi riferisco all’erogazione a pioggia di finanziamenti ingiustificati, senza ritorno per la banca. Un esempio è dato dalle sponsorizzazioni multimilionarie al sistema sportivo che non avevano senso né per la banca né per il territorio".

Ma Mps è anche un esempio di rapporto virtuoso con il territorio, di vicinanza con la clientela. E basterà per ritrovare l'antica fiducia degli investitori?

Autore: E-investimenti.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online