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Navigare a vista: possibile recupero o nuovi cali? I titoli hot

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it .

L’indice Ftse Mib ha continuato a perdere terreno nelle ultime sedute, mettendo sotto pressione l’area dei 22.000 punti. La discesa in atto è destinata a proseguire nel breve o si attende un recupero dai livelli attuali?

Il grafico mensile aveva “chiamato” la ricopertura dei prezzi verso i minimi del mese di ottobre, avendo configurato una successione di candele conforme, con settembre bianca positiva e ottobre di incertezza (doji), con lunga ombra (shadow) a cui novembre ha risposto con una nera, per un trittico denominato evening doji star. Forse la visione di tale grafico vale più di tante, complicate e tecniche parole.

In una tale situazione, alla quale va aggiunta una recente presa di profitto sulle altre principali borse Usa e Francoforte in testa, è opportuno navigare a vista tra una possibile ripresa e una prosecuzione delle vendite.

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Il ribasso dei prezzi ha raggiunto il secondo supporto giornaliero della media a 100 periodi attualmente a 22.025 di Ftse Mib che ha tenuto lo scorso venerdì, per cui ottimisticamente propendo per un rimbalzo dei prezzi, che dovrà però affrontare una serie di resistenze superiori, ad iniziare dal superamento del gap down di mercoledì sopra 22480 circa, per arrivare alle medie giornaliere che si stanno avvicinando tra loro in zona 22.500-22.605 punti.

Solo sopra quest’ultimo livello potremo assistere ad un ritorno verso il vecchio doppio massimo in area 22.800-22.890 con attacco dei massimi dell’anno tra 23mila-23.133 punti, al cui superamento scaturirà una nuova proficua gamba rialzista quantomeno a 23.350-23.600 se non verso i massimi del 2015 in zona 24mila circa.

Viceversa sotto il minimo della scorsa ottava a 21.930 punti troveremo subito l’importante doppio supporto della media settimanale a 24 periodi a 21.835 e quello statico che tocca il massimo mensile di maggio 2017.
La rottura di questo importante supporto complica la visione rialzista di breve, perché gioco forza implica un pesante ritorno delle vendite, con obiettivo intermedio a 21.500 prima dei due supporti che con molta probabilità respingeranno ulteriori ribassi, ossia la media giornaliera a 200 a 21170 e 20820 circa, dove convergono la media settimanale a 50 e quella mensile a 12 periodi.

Venerdì scorso tra i bancari il peggiore è stato Intesa Sanpaolo, mentre si è difeso un po’ meglio Unicredit. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Intesa Sanpaolo dopo una importante fase positiva sino all'estate 2015 ha effettuato una profonda discesa, con recente nuova inversione rialzista, arrivata al punto critico di una chiara resistenza statica costituita dal livello psicologico dei 3 euro seguita dalla presente fase correttiva.

Sulla tenuta di 1,52 euro a giugno 2016, il titolo ha formato una base poco sopra 1,55 euro, con rimbalzo a 2,20-2,28 e accelerazione con recente mancata tenuta dei 3 euro e l’attuale discesa verso zona 2,82-2,75 euro.
Entrare con una piccola quota sopra 2.90 euro, da accumulare a 2.76 e 2.60 con stop sotto 2.50 e profitto a 3.25-3.40 euro.

Unicredit dopo l’ennesimo crollo tipico del settore bancario su nuovi minimi ha costruito una base per un buon rimbalzo, caratterizzato da una serie di massimi crescenti, sino al nuovo massimo relativo, con recente rottura della trendline dinamica e attuale fase correttiva.

Infatti il titolo tra il 2015 e metà 2016 ha costituito una pavimento poco sopra 8,50 e 9,20 euro, da cui ha tentato una inversione percentualmente interessante, sino al recente top a 18,38 euro, con attuale fase laterale discendente in zona 16,90-16,30 circa. Entrare con una piccola quota sopra 17.25 euro, da accumulare a 16.70 e 15.90 euro, stop a 15.20 euro e profitto a 19.25-20.25 euro.

In chiusura della scorsa ottava FinecoBank e Banca Mediolanum hanno imboccato sentieri opposti, con il primo in rialzo e il secondo in calo. Consiglierebbe di acquistare questi due titoli ora?

FinecoBank ha terminato nel 2015 una salita poderosa con una serie di massimi decrescenti che hanno indicato una possibile strada correttiva che si è approfondita a fine 2016, con un tentativo di costituire una base di supporto, per una risalita che per il momento si trova alle prese con un potenziale doppio massimo decrescente in formazione.

Dopo il triplo massimo tra 7,85 e 7,63-7,50 circa ha effettuato una discesa verso i 5 euro, con tenuta di quota 4,60 euro, recente nuovo massimo a 8,11 euro, correzione a 7,545 e attuale ripresa verso 7,90 circa.
Entrare con una piccola quota sopra 8,15 euro da accumulare a 7,60-7,45 euro con stop sotto 6,80 e profitto a 9 e 9,40 euro.

Banca Mediolanum negli ultimi due anni ha girovagato in un ampio range sostanzialmente laterale, per la gioia dei trader e meno degli investitori alla ricerca di un trend chiaro e rialzista.
Osserviamo infatti sulla parte alta del grafico una serie di massimi relativi, per altro decrescenti, in area 7,79-7,55 e nella parte bassa una serie di minimi verso zona 6-5,70 e il prezzo attualmente laterale nella zona alta, tra 7 e 7,34 circa. Entrare con una quota sopra 7,35 da accumulare a 7,05-6,85 euro, con stop sotto 6,60 e profitto a 8,10-8,50 euro.

Telecom Italia continua a scivolare verso il basso, mentre STM si mantiene per ora al di sopra di quota 20 euro. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Telecom Italia dopo una fase positiva ha effettuato una profonda correzione, seguita dalla recente fase di ripresa, caratterizzata da movimenti correttivi e pronte risalite, con attuale nuovo momento di forte difficoltà negativa.
Dopo la falsa rottura rialzista di 1,30 euro di ottobre 2015, il titolo è sceso in picchiata, ma sulla tenuta di 0,62 euro ha effettuato una buona ripresa, con doppio massimo relativo decrescente a 0,916-0,889 euro, seguito dalla ennesima presente discesa in area 0,65-0,70 circa.
Entrare con una quota solo sopra 0,7250 euro, da accumulare a 0,6925 euro, con stop sotto 0,67 e profitto a 0,80-0,84 euro.

STM dopo una forte discesa comune a tutte le borse ha costituito una base attraverso un lungo movimento laterale, con recente forte inversione rialzista, seguita da correzioni fisiologiche, una pausa laterale e l’attuale nuova esplosione rialzista, addirittura verticale.

Dopo cinque mesi di oscillazioni tra 4,50 e 5,75 circa, il titolo ha rotto gli indugi sopra quest’ultimo livello, accelerando prima al raddoppio verso 11-10,60 e poi in maniera verticale oltre i 15,50 euro, discesa poco sopra i 12 euro e presente sparata sopra i 20 euro, con massimo relativo a 21,59 e attuale fase di indecisione tra 19,60 e 20,90 circa.

Per chi proprio non vuole attendere una ulteriore correzione, entrare con una minuscola quota prudente solo sopra 20,90 e 21,60 euro, da accumulare a 19,60 e 18,20 euro, con stop sotto 17,60 euro e profitto a 23,40-24,50 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitoriamo con attenzione: AZIMUT, ENI, LEONARDO, MEDIASET, SAIPEM.

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