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Non fidatevi del Ftse Mib. Ecco perchè

Ultimamente Piazza Affari ha registrato un andamento particolarmente altalenante e che spesso si è discostato dal resto dell'Europa. Come interpretare tutto questo e soprattutto cosa aspettarsi dall'arrivo di un'estate sempre più enigmatica? A rispondere è Riccardo Fracasso consulente finanziario ed autore del blog Finanza e Dintorni.

L'estate si avvicina: quali previsioni è possibile fare sugli indici europei?

Sul breve periodo, al di là di oscillazioni di poco conto, la tendenza resta rialzista e potrebbe riportare alcuni indici (DAX, Eurostoxx 50) anche nei pressi dei massimi annuali. Tuttavia, si sta comunque parlando di allunghi incapaci di stravolgere quel che è l’attuale solido contesto ribassista di fondo. Nei mercati azionari sono assenti sia il classico panico da esaurimento trend che un market mover in grado di trascinare al rialzo i listini, condizioni che favorirebbero l’inversione delle tendenze primarie ribassiste che coinvolgono tutti gli indici europei.

In altre parole, per gli investitori la strategia resta quella di sfruttare eventuali allunghi come opportunità per alleggerirsi, mentre si lascia ai trader la facoltà di cavalcarli. Infine, è bene evidenziare che i mesi estivi rientrano tra quelli che formano la cosiddetta ‘stagionalità sfavorevole’ (Maggio-Settembre) per i mercati azionari sviluppati, ulteriore aspetto che invita alla prudenza.

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A Piazza Affari si respira un'aria di ottimismo. C'è da fidarsi del Ftse Mib?

Assolutamente no. La fase laterale del nostro indice avviatasi a metà Febbraio si contrappone alla sequenza di minimi e massimi crescenti di DAX ed Eurostoxx 50 riflettendo quel che è una minor forza relativa. Anche uscendo dall’aspetto squisitamente grafico non c’è motivo per sorridere. E’ lecito ipotizzare come il settore bancario italiano (molto presente nel nostro indice) non sia ben visto da parte della mano primaria per le incognite legate alla risoluzione dei crediti in sofferenza, che si aggiungono ai problemi legati alla redditività. Sulla base di quanto scritto, ritengo che l’invito alla cautela interessi con ancor maggiori motivazioni la nostra borsa. Sul breve termine, comunque, anche per il nostro listino sono probabili ulteriori estensioni rialziste con target area 19.050-19.200.

La Fed ha preso il mercato in contropiede e adesso sembra che un rialzo a giugno non sia poi così lontano dalla realtà. Quale strategia adottare sul dollaro?

Mi permetto di affermare che, a mio avviso, molti operatori hanno attribuito un’interpretazione disallineata a quel che è il reale contenuto dei verbali (diffuso a Maggio) della riunione del FOMC (braccio operativo della FED) di Aprile. Sintetizzando, si legge che alla riunione di Giugno i consiglieri decideranno in base ai dati economici. Pertanto, non si indica come probabile un rialzo dei tassi ma, più semplicemente, non lo si esclude condizionandolo all’andamento economico. Premesso che le Banche Centrali talvolta sono imprevedibili, a noi non resta che ipotizzarne le decisioni sulla base dei dati oggettivi. Generalmente il rialzo dei tassi è finalizzato a raffreddare un’economia in fase di surriscaldamento, surriscaldamento che al momento è da escludere sia per i lievi valori attuali dell’inflazione (1,1%) che per le previsioni ribassiste allegate persino alle minute stesse.

Volendo azzardare una previsione, ritengo che la Federale Reserve non alzerà i tassi nemmeno alla prossima riunione. In merito al cambio euro/dollaro, il calo (rialzo per il biglietto verde) in corso da oltre 3 settimane ha spinto le quotazioni a pochi passi della trendline di minimi crescenti avviatasi nel Dicembre scorso e che attualmente transita in area 1,105.

Salvo soprese da parte della FED, reputo probabile un ritorno di forza dell’euro presso tale soglia.

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