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Non prendere posizione sul mercato ora: alcuni titoli da salvare

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gabriele Cortigiani, esperto ricercatore dei mercati e co-fondatore del sito www.prendoilcontrollo.com .

I mercati azionari americani stanno recuperando bene dopo gli scossoni registrati nelle scorse settimane, mentre si mostrano meno vivaci le Borse europee. Cosa si aspetta sulle due opposte sponde dell'Atlantico nel breve?

Dopo i forti ribassi che hanno contraddistinto l’andamento dei principali indici azionari nella prima decade di Febbraio, le acque si sono senza dubbio calmate e sembra tornato il sereno, almeno sui mercati americani, che a differenza del resto del mondo stanno godendo di una forza maggiore.

Per capire i trend di lungo termine, mi piace guardare il crossover di 3 medie mobili su time frame daily, che spieghiamo anche nel nostro programma Prendo il Controllo. Al momento il Dax, l’Eurostoxx, il FtseMib ed anche il Nikkei si stanno trovando sotto la media mobile esponenziale a 30 periodi, che ci da un buon parametro sulla misura del mercato nel medio termine.

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Anche le medie più corte (ad esempio quelle a 10 e 20 periodi) hanno un valore più basso rispetto alla media dei prezzi a 30 giorni, inducendoci a pensare che al momento, nonostante il crollo si sia attenuato, il quadro non può esser definito positivo.

Diversa, invece, la situazione negli States, dove indici come SP500, DOW JONES INDUSTRIAL e NASDAQ 100 si sono già riportati sopra la media a 30 ed anche le medie più corte sono in procinto di riportarsi sopra di essa. Tale informazione, quindi, mi induce a preparare un piano di trading a breve e medio termine rivolto più verso il rialzo rispetto al ribasso.

Ricordiamoci sempre che se vogliamo guadagnare ed ottenere rendite finanziarie, dobbiamo semplicemente attendere che sia il mercato ad indicarci cosa fare, non pretendiamo di anticiparlo, perché sarebbe un errore grave.
Il mercato che sta mostrando una salute migliore è il Nasdaq, sul quale sono quotate le aziende tecnologiche più importanti, in quanto il suddetto indice è tornato a riattaccare i massimi precedenti.

A Piazza Affari il Ftse Mib fatica a dare un seguito convincente al recupero partito dai minimi in area 22.000. Quali sono le sue previsioni sul nostro mercato anche in vista dell'appuntamento elettorale di domenica prossima?

Il mercato italiano si sta trovando agli stessi livelli di 3 mesi fa, in un pieno trend laterale che sta mostrando la massima incertezza. Incertezza che si farà ancora più sentire nella settimana in corso, visto che domenica si terranno le elezioni politiche.

I fattori determinanti che impatteranno sull’andamento del mercato domestico sono prevalentemente due: quanto fragile sarà la maggioranza in Parlamento e quanto sarà il peso nell’eventuale coalizione degli anti-euro, anche se i 5 Stelle sembrano aver alleggerito la loro posizione da euro scettici.
Siccome sarà praticamente impossibile vedere un Governo con un solo partito, il risultato elettorale ad oggi è poco prevedibile, conseguentemente non mi attendo grossi movimenti fino al lunedì dello scrutinio.

Vista quindi la situazione tecnica che, ricordo, è contraddistinta da una fortissima lateralità di medio termine, e considerato il quadro fondamentale con le elezioni alle porte, ritengo che questa non sia assolutamente la settimana adatta per prendere posizione sul mercato.
La fase alla quale ci stiamo avvicinando può esser favorevole a coloro che hanno adottato strategie neutrali, come ad esempio lo straddle in opzioni call e put.

Tra i bancari come valuta l'attuale impostazione di due big Unicredit e Intesa Sanpaolo? Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Entrambi i titoli bancari da lei citati stanno facendo i conti con un’importante area di resistenza che sta arenando il trend di medio-lungo termine. Nello specifico i livelli da tenere in considerazione sono i 18 € per azione su Unicredit ed i 3,13 € per Intesa Sanpaolo.

Quest’ultimo sta mostrando una forza relativa maggiore rispetto ad Unicredit, anche se entrambi i titoli si stanno trovando all’interno di un trend laterale. In questi casi si può optare per un piano operativo con doppia opzione: 1) attendere il breackout delle aree sopra citate ed entrare sul primo pullback con stop sotto le attuali aree di resistenza che, in caso di rottura, dovranno divenire aree di supporto.

La seconda strategia è più di carattere market neutral, cioè andare lunghi sul titolo più forte (Intesa Sanpaolo) e corti su quello che sta mostrando maggior debolezza (Unicredit), rischiare una percentuale fissa del conto e non appena si raggiunge il livello di profitto pari 1:1/1:2 (dipende dal proprio profilo di rischio) liquidare metà posizione e lasciare correre con stop in pareggio.

Ci sono dei titoli che in questo momento presentano configurazioni grafiche interessanti a Piazza Affari? Quali sta seguendo in particolare in questa fase?

Possiamo cogliere spunti interessanti da ASTM, sul quale si è presentato un forte strappo al ribasso nella prima decade di Febbraio. Il potente sell-off ha portato le quotazioni a rompere un importante supporto dinamico di lungo termine, che si vede benissimo sul time frame settimanale e giornaliero.

Nelle ultime sedute le quotazioni hanno presentato un pullback al rialzo che, però, non ha avuto ancora la forza per tornare al disopra della trend line rialzista sopra citata.
Conseguentemente una rottura dei minimi in area 18,50 euro potrebbe aprire importanti scenari ribassisti che, in ottica di short selling, possono indurci ad intravedere delle opportunità.

A livello intermarket ci sono degli aspetti in particolare che vuole segnalarci? A cosa consiglia di guardare ora?

A livello intermarket la situazione è molto delicata, perché ci stiamo trovando in una fase in cui non è semplice trovare rendimenti. Personalmente gestisco il mio portafoglio di lungo termine con l’ausilio degli ETF, strumenti finanziari che permettono un’ottima diversificazione e contenimento dei costi.

Mi sto preparando per uscire dall’azionario europeo, mentre resto investito sull’equity USA, dove possiamo ancora trovare buoni rendimenti, inoltre il sistema che utilizzo mi segnala di restare dentro questo asset.
Al momento non ritengo che sia ancora giunto il momento per puntare sull’obbligazionario, sia a lungo che a breve termine.

Considerando che seguo molto anche il REIT’s USA resto fuori anche da questa tipologia di asset class, in quanto non ho segnali di ripresa immediata di tale mercato.
Stiamo vivendo una fase particolare in cui ritengo che la miglior cosa da fare sia di restare molto liquidi, in attesa di segnali più convincenti sulle varie classi di investimento.

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