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Onu: entro il 2030 basta con la schiavitù moderna

Una persona su centocinquanta nel mondo è uno schiavo moderno, circa la metà è costretta a lavorare e uno su otto è un bambino. È quanto emerge da un rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), nel quale si legge anche che lo sfruttamento sessuale rappresenta oltre la metà di tutte le situazioni di lavoro forzato.

Una forma meno conosciuta di schiavitù moderna sono i matrimoni forzati, che spesso costituiscono una condanna a vita. Le ragazze nei Paesi a basso reddito sono le più a rischio, con oltre due terzi delle vittime di matrimoni forzati di sesso femminile. Tra queste, tre quarti hanno meno di 15 anni.

L'ILO afferma che gli strumenti per porre fine alla schiavitù moderna esistono, ma tuttavia conflitti, pandemie e povertà non favoriscono il processo. Gli atteggiamenti patriarcali e la stigmatizzazione delle relazioni sessuali fanno sì che la fine della tratta sessuale e dei matrimoni forzati richieda molto tempo.

Il 2030 è la data limite che si sono fissate le Nazioni Unite per poter porre fine a tutte le forme di schiavitù moderna.