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Padoan: Italia chiederà a Ue nuova flessibilità su deficit

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Bruxelles, 7 novembre 2014. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

ROMA (Reuters) - L'Italia intende chiedere alla Commissione europea di far leva nuovamente sulla clausola di flessibilità legata all'attuazione delle riforme strutturali e aumentare di conseguenza l'indebitamento netto. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante un incontro con la stampa estera. Lo scorso mese il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato di voler tagliare le tasse di 50 miliardi in 5 anni, compreso quindi quanto già fatto finora. Il primo passo è eliminare dal 2016 la Tasi sulla prima casa (3,5 miliardi), l'Imu sui fabbricati rurali e sui cosiddetti imbullonati, i macchinari fissi (1,5 miliardi). Finora il governo non ha chiarito come intenda finanziare il progetto. "La copertura dipende da tagli di spesa, crescita e dall'utilizzo delle clausole di flessibilità che il Paese ha già richiesto e intende ribadire", ha detto Padoan. "Visto il ritmo di riforme difficilmente comparabile ad altri Paesi della zona euro, ci sono i margini per ottenere questo". Il ministro ha aggiunto che i numeri non sono stati ancora fissati perché manca la decisione sull'ammontare definitivo dei tagli alle tasse e si attendono gli ultimi dati sulla crescita. La clausola sulla flessibilità ammette deviazioni dagli obiettivi di bilancio, purché il deficit resti entro il 3% del Pil, se il ritmo di attuazione delle riforme è adeguato. Gli ultimi obiettivi ufficiali del governo risalgono ad aprile e indicano un disavanzo al 2,6% del Pil nel 2015 e all'1,8% il prossimo anno. Nel Def la crescita è data allo 0,7% quest'anno e all'1,4% il prossimo, ben al di sotto la media europea. Per spronare la crescita l'Italia ha puntato anche sul rilancio del credito. A questo proposito Padoan ha detto che i negoziati con la Commissione Ue per la creazione di un veicolo munito di garanzie pubbliche nel quale trasferire le sofferenze delle banche italiane sono entrati nella fase finale e dovrebbero portare nelle prossime settimane a una versione light di bad bank. "I discorsi vanno avanti. A Bruxelles le ferie cominciano prima e quindi gli uffici sono chiusi ma il dialogo è nella fase finale e stiamo valutando aspetti tecnici di versioni light di bad bank", ha detto il ministro senza altri dettagli. Padoan si è rammaricato del fatto che Roma, al contrario di Madrid, non abbia affrontato anni fa una seria ristrutturazione dei bilanci bancari. "Rimettere [in forma] il sistema bancario è una delle chiavi di volta di uscita dalla crisi finanziaria", ha spiegato. "La Spagna cresce di più di noi anche perché in tempi non sospetti ha potuto dedicare ingenti risorse alla ristrutturazione del sistema bancario, quando la legislazione europea ancora lo consentiva". "Magari potessi io oggi usare gli stessi margini di intervento finanziario con il sistema bancario ma la legislazione è cambiata". (Giselda Vagnoni) Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia