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Petroliferi: i titoli con buone prospettive e quelli da evitare

Dopo la flessione accusata dal petrolio venerdì scorso, quando le quotazioni hanno ceduto oltre un punto percentuale scendendo a poca distanza dall'area dei 52 dollari al barile, c'è attesa per vedere quale sarà la tendenza che si andrà a delineare nelle prossime ore, quando riaprirà i battenti il circuito del Nymex a New York, dopo la chiusura di ieri per festività.

Petrolio ancora su un sentiero rialzista nei prossimi mesi

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) complesso il greggio continua ad essere sostenuto dall'accordo raggiunto a novembre scorso dall'Opec sui tagli alla produzione. Salvo sporadiche correzioni, le quotazioni dell'oro nero si confermano toniche e si mantengono ben sopra la soglia dei 50 dollari al barile.

Secondo gli analisti di Swissquote (Stoccarda: 1SQ.SG - notizie) il trend del greggio nel lungo periodo ha mostrato importanti segnali di ripresa. L'idea è che la salita dell'oro nero possa proseguire in direzione di area 60 dollari nel corso di quest'anno.
Una prospettiva che appare favorevole per i titoli del settore oil a Piazza Affari che già a fine 2016 hanno beneficiato del movimento rialzista del petrolio.

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Indicazioni positive per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie)

A quali titoli guardare ora per un investimento di successo nel settore petrolifero? Le indicazioni degli analisti sono molto chiare e vanno in direzione di un accurato stock picking vista la diversità dei giudizi espressi sui vari nomi.
Indubbiamente un'opportunità da cogliere è offerta da ENI che oggi è finito sotto la lente di Mediobanca Securities.

Gli analisti hanno ribadito la raccomandazione "outperform" sul titolo, con un prezzo obiettivo alzato da 18,5 a 20 euro. ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è il titolo preferito da Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) nel settore dell'energia perchè scambia ancora a sconto del 20% sul comparto di riferimento, malgrado la sovraperformance realizzata da metà novembre scorso.

Una promozione per ENI è arrivata proprio quest'oggi da Jefferies che ha modificato la sua strategia da "hold" a "buy", con un target price nettamente migliorato da 13,25 a 18 euro. Gli analisti credono che non sia giustificato lo sconto a cui scambia il titolo rispetto ai competitors, senza escludere che ENI potrebbe trattare anche a premio qualora l'avanzamento dei progetti avesse successo.

Meglio stare alla larga da Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) per ora?

Ben diverse le strategie suggerite per Saipem che proprio ieri è stato bocciato da Macquarie con un cambio di rating da "neutral" ad "underperform" e un fair value rivisto da 0,41 a 0,45 euro, valore che si colloca comunque al di sotto delle attuali valutazioni di Borsa.
Il broker vede rilevanti sfide per il gruppo sia nelle attività di perforazione offshore che nella divisione engineering & construction offshore.

Identica la mossa di Exane che venerdì scorso ha cambiato la raccomandazione da "neutral" ad "underperform", con un prezzo obiettivo alzato da 0,41 a 0,45 euro. Il broker ritiene che la valutazione di Saipem non sia interessante, segnalando al contempo la probabilità di una minore raccolta ordini nell'offshore quest'anno rispetto al 2016.

Poco entusiasmo per Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie)

Poco entusiasmo per Tenaris che secondo Equita SIM è da mantenere in portafoglio con un target price a 12 euro. Gli analisti fanno notare che il numero di trivelle attive negli Stati Uniti è sceso di 6 unità nell'ultima settimana, registrando il primo calo dall'11 novembre scorso e il più significativo da inizio giugno, quando è partito il recupero dell'attività di drilling sull'opposta sponda dell'Atlantico.
Secondo la SIM milanese l'andamento delle trivelle attive andrà monitorato nelle prossime settimane, fermo restando che per gli analisti al momento il calo non rappresentare un segnale di inversione del trend.

Bearish la strategia di Kepler Cheuvreux che consiglia di ridurre l'esposizione a Tenaris in portafoglio, con un fair value alzato però da 9,8 a 13,5 euro. La view negativa tiene conto dell'outlook ancora difficile in America Latina e della leva operativa del gruppo ancora limitata.

La strategia su Saras

Infine, tra i titoli a minore capitalizzare Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) punta su Saras che è destinato a sovraperformare il mercato con un prezzo obiettivo ritoccato veros l'alto da 1,9 a 2 euro. La banca elvetica segnala però che un un potenziale catalizzatore negativo per Saras è dato da una piena implementazione dei tagli alla produzione dell'Opec.

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