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Piazza Affari in rosso, ma è la migliore

Alla fin anche la Borsa milanese ha dovuto piegarsi alle vendite, peccato perché prima dell’apertura di Wall Street il nostro listino principale stava facendo segnare un rialzo di oltre mezzo punto percentuale e molti avrebbero scommesso in un rimbalzo anche più corposo che invece è stato mancato.

Colpa di Wall Street quindi? Certo la Borsa americana viaggia tutt’ora in territorio negativo, ma i dati macro sono stati contrastati: il settore privato ha creato soltanto 156.000 posti di lavoro nel mese di aprile, quindi molti meno delle attese (196.000), aspettiamo comunque il rapporto sull’occupazione che conosceremo venerdì. Il deficit della bilancia commerciale è calato a 40,4 miliardi di dollari, il livello più basso da un anno a questa parte frutto di una riduzione delle esportazioni ed ancor più delle importazioni. Produttività in calo (-1%), ma meno delle attese (-1,4%). Salito a sorpresa l’indice ISM non-manifatturiero a 55,7 punti, il mercato non si attendeva variazioni, ed infine gli ordinativi all’industria solo cresciuti dell’1,1%, ben oltre le attese del mercato (+0,5%).

Insomma dopo questa pioggia di dati macro la reazione di Wall Street non è stata favorevole ed ha condizionato tutte le Borse europee, il nostro Ftse Mib (-0,17%) che per quasi tutta la seduta aveva viaggiato oltre quota 18.000 punti ha terminato le contrattazioni di nuovo sotto questo livello psicologico.

Alla fine sono stati più i titoli che hanno fatto segnare un rialzo, ma non è bastato, sul fondo infatti alcuni titoli “pesanti” come Stmicroelectronics (Amsterdam: ST8.AS - notizie) (-3,24%) crollato sotto quota 5 euro dopo il quinto ribasso consecutivo.

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Quarto ribasso di fila per Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) (-2,25%) in una giornata contrastata per il comparto, negative anche le performances di Banca MPS (Amsterdam: BJ6.AS - notizie) (-1,38%), Bper (-1,11%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (-0,82%) ed Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (-0,13%), mentre trovano la via della risalita BpM (+0,17%) e soprattutto Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (+1,74%) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) (+4,05%).

Da segnalare il periodo nero di Yoox Net-a-Porter (-1,35%) che con il decimo calo nelle ultime undici sedute non si ritrovava su livelli così bassi da oltre un anno.

Scendono anche Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) (-0,89%) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) (-0,55%) mentre sale Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) (+1,64%) che continua a ricevere ottimi report e promozioni da diverse case di investimento.

Positivo l’intero comparto del risparmio gestito, ottima seduta per Banca Mediolanum (+3,74%) al miglior fixing del 2016, ma salgono anche Finecobank (MDD: FBK.MDD - notizie) (+0,82%), Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) (+0,48%) ed Anima Holding (Dusseldorf: 124.DU - notizie) (+0,25%).

Invertono la marcia Poste Italiane (Dusseldorf: 29884131.DU - notizie) (+2,28%), Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) (+1,39%), Ferrari (Berlino: 2FE.BE - notizie) (+1,31%) e Finmeccanica (Amsterdam: FC6.AS - notizie) (+1,19%), bene anche Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) (+1,19%) che però termina molto distante dal massimo di giornata.

Ed infine segnaliamo i rimbalzini di Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) (+1,14%) e Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) (+1,05%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

Autore: Giancarlo Marcotti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online