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Piazza Affari volatile: banche sotto osservazione

La mattinata a Piazza Affari è stata caratterizzata da un andamento volatile e da una forte attenzione al settore dei bancari.

Alle 13 il listino milanese segnava +0,15%a 19.390 punti mentre il resto delle piazze europee veniva fotografato più o meno sulla stessa onda con il Dax a +0,13%, il Cac40 poco sopra la parità a 0,05% E IL FTSE 100 A +0,4%

La situazione sui bancari

Come detto, sotto la lente d’ingrandimento degli operatori, ancora i titoli degli istituti di credito, primo fra tutti quello di Mps (BSE: MPSLTD.BO - notizie) al centro non solo della questione del risanamento ma anche di una diatriba politica: il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, infatti, ha recentemente proposto di rendere pubblici i nomi dei primi 100 debitori delle banche salvate con i soldi pubblici. Il tutto mentre ancora si cerca una soluzione dopo la fallimentare raccolta di fondi, andata persa per mancanza di adesioni. Gli iniziali 5 miliardi sono diventati, per volere della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) , 8,8 ma resta ancora da capire la reale entità della falla e le reali esigenze dell’istituto senese. Da una parte si deve combattere contro la crisi di fiducia dei correntisti che chiudono la loro posizione e ritirano i soldi dal Banco, dall’altra, invece, l’unica paradossale ricchezza che finora è in mano a Mps e cioè quel capitale di Npl, non performing loans che, se ben gestita sul panorama degli operatori internazionali specializzati, potrebbe trasformarsi in ricchezza. L’ultima trovata del governo sarebbe la creazione di una bad bank con la gestione diretta di tutta la lunga trafila del risanamento, in modo, una volta portato a termine, di poter usufruire dei vantaggi futuri. nello specifico si tratterebbe di dar vita a un’operazione di salvataggio a lungo termine e solo alla conclusione di essa, porre sul mercato le quote in mano dello stato per riuscire così ad avere la plusvalenza derivante. Il precedente storico ci sarebbe, ma non in Italia: la crisi Usa delle banche è il capostipite che giustificherebbe tutta l’operazione. O per lo meno potrebbe fare da pietra di paragone.

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Banco BPM

Dall’altra parte, invece, sembra più tranquilla la situazione di Banco BPM, la creatura nata dalla fusione, attesa e travagliata, di Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) . Dall’inizio dell’anno, infatti, il nuovo protagonista di Piazza Affari ha guadagnato il 22%. A suo vantaggio anche la nuova concezione del credito visto come un taglio al campanilismo del passato e un rafforzamento della propria posizione sul mercato, visto che Banco BPM è il terzo polo del credito italiano. Partendo da queste basi, la prima sfida sarà quella di riuscire a coinvolgere la realtà locale, soprattutto industriale, a partecipare all’azionariato in modo da mettere al sicuro la banca da possibili scalate estere. La seconda, invece, sarà potenziare quel business che potrebbe avvantaggiarsi di un’operatività efficiente e soprattutto della mancanza, allo stato attuale, di competitors, visti i problemi che zavorrano Mps e Carige, nonchè le due popolari venete. In particolare queste ultime due si trovano alle prese con le proposte di indennizzo per i 200mila azionisti a rischio perdite. Banca Popolare di Vicenza è predisposta a un risarcimento pari a 9 euro per azione per chi ha comprato tra il 2007 e lo scorso dicembre mentre Veneto Banca prevede un indennizzo pari al 15% oltre ad altre proposte commerciali riservate a chi aderisce alla transazione ma solo nel caso che, chiunque accetti, decida anche di non promuovere azioni legali contro gli istituti. La validità dell’offerta dipenderà dalla percentuale di adesione che non dovrà essere inferiore all’80% delle azioni. I numeri delle banche parlano di un monte-rimborsi da 600mila euro mentre le gestioni deglia nni passati sono arrivate a bruciare oltre 11 miliardi di euro. Intanto il fondo Atlante ha versato circa 1 miliardo di liquidità nelle casse degli istituti.

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