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Poltrona Frau, Haworth acquisterà 58,6%, poi Opa obbligatoria

Matteo Cordero di Montezemolo il giorno della quotazione in Borsa di Poltrona Frau nel 2006. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Haworth acquisterà il 58,6% del capitale di Poltrona Frau dai soci Charme Investments e Moschini al prezzo di 2,96 euro per azione e lancerà un'Opa obbligatoria successiva allo stesso prezzo.

Lo dice una nota della società, aggiungendo che l'operazione, che dovrebbe essere perfezionata entro la fine di aprile ed è subordinata al via libera delle autorità antitrust, darà vita a una società leader mondiale nell'arredamento di design di alta gamma.

In forte rialzo il titolo, che si adegua al prezzo dell'offerta, chiudendo in rialzo del 18% a 2,932 euro in un mercato incerto. "Il prezzo è piuttosto fair, coerente con il valore di equilibrio che gli dava il mercato", dice un trader. "Si può dire che è un'operazione market friendly".

Charme Investments fa capo a Montezemolo & Partners Sgr, che ieri ha annunciato la cessione di Octo Telematics alla russa Renova.

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Sinora, il 51,3% del capitale di Poltrona Frau era nel portafoglio di Charme e il restante 7,3% in mano a Moschini.

Haworth, con sede a Holland (Michigan) è stata fondata nel 1948 dalla famiglia Haworth, che ancora ne detiene il 100%. Opera nella progettazione e produzione di ambienti di lavoro flessibili e sostenibili, con linee di prodotti che comprendono pareti mobili, sistemi di arredo, sedute, pavimenti galleggianti e tecnologia per la comunicazione. Con oltre 1,4 miliardi di dollari di ricavi nel 2013, circa 6.000 dipendenti e oltre 600 dealers in tutto il mondo, la società dal 2011 è già partner di Poltrona Frau per la distribuzione del canale ufficio in Nord America. Haworth è guidata dall'italiano Franco Bianchi, dal 2005 presidente e AD. Nell'operazione annunciata oggi è stata assistita da Bank of America-Merrill Lynch.

Gli azionisti, prosegue il comunicato, "hanno concesso a Haworth un'opzione di vendita, esercitabile a valle del processo di Opa, ai sensi della quale Haworth avrà il diritto, ma non l'obbligo, di cedere a ciascuno degli azionisti una partecipazione nella società pari al 4,2% (complessivamente pari all'8,4%) del capitale sociale, allo stesso prezzo per azione pagato da Haworth".

In caso di esercizio dell'opzione, Charme e Moschini potranno designare fino a tre componenti del Cda, avranno un diritto di veto su specifiche operazioni di gestione straordinaria, saranno vincolati da un lock-up di tre anni, ci saranno opzioni put e call per la risoluzione di eventuali situazioni di stallo decisionale, potranno rivendere i titoli a Haworth tra l'approvazione del bilancio 2016 e quella del bilancio 2019, mentre Haworth potrà acquistare le partecipazioni tra l'approvazione del progetto di bilancio 2019 e quella del bilancio 2022.

Haworth acquisirà anche il 98% del capitale della società proprietaria degli stabilimenti di Meda concessi in locazione al gruppo, ad un prezzo complessivo di circa 1,9 milioni di euro.

Portata a Piazza Affari da Charme nel novembre 2006, a un prezzo di 2,1 euro per azione, Poltrona Frau è stata a lungo in sofferenza, stabilizzandosi sopra i livelli di Ipo soltanto dall'ottobre scorso. Nelle ultime settimane, in particolare, il titolo si era infiammato, sintomo che il mercato aveva subodorato che qualcosa stava per accadere. Ieri, Poltrona Frau è balzata del 6,89%, chiudendo a 2,4820 euro.

Critico il sindacato che si lamenta di non essere stato coinvolto.

"La cessione del marchio Poltrona Frau dimostra il totale disinteresse della nostra classe imprenditoriale nel salvaguardare le proprie eccellenze. Qui, però, la cessione agli stranieri è ancora più grave perché il management è capitanato dall'ambasciatore del Made in Italy, Montezemolo, che se da un lato difende l'italianità del prodotto, dall'altro sembra interessato esclusivamente alle proprie entrate economiche", ha dichiarato Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl.

"In questa vicenda ...apprendiamo le notizie dagli organi di informazione. Un fatto gravissimo ed inaudito", conclude Acciai.

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