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Rating e analisi: l'Italia a confronto col resto d'Europa

L'Italia rappresenta un rischio sui mercati europei? A quanto pare sì, soprattutto a giudicare da quanto stanno dichiarando in queste ore la maggior parte degli analisti. Ma procediamo con ordine

La situazione sui mercati

Alle 13 Piazza Affari registrava un parziale dello 0,02% dopo una mattinata passata in territorio negativo sullo sfondo di un'Europa che, altrettanto debole, viaggia in ordine sparso. Nello stesso momento, infatti, il Dax era fotografato a -0,05%, il Ftse 100 a -0,4% e il Cac40 a +0,1%.

Se da un lato la notizia del giorno è un allungamento (da ottobre a novembre) delle scadenze per i colloqui della Brexit, allungamento dietroil quale si nascondo le sempre più evidenti difficoltà di raggiungere un accordo, gli analisti, però, guardano con apprensione verso l'Italia

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Connor Campbell, analista finanziario per Spreadex, ha dichiarato :

Gli investitori hanno continuato a salutare l'accordo commerciale tra Stati Uniti e Messico con prudente positività, i mercati europei hanno visto dei segni più dopo l'avvio della seduta. Complice le difficoltà di raggiungere un accordo sulla Brexit, cala l'interesse per Eurozona, con il DAX e il CAC a 12550 e 5500 rispettivamente, e gli investitori restano ancora cauti nel muoversi a causa delle preoccupazioni che circondano l'economia italiana.

Gli fa eco Jasper Lawler, capo della ricerca al London Capital Group secondo cui:

Nessuno si aspetta dei record sul mercato europeo. L'ottimismo per l'accordo raggiunto tra Stati Uniti e Messico si è trasformato in preoccupazioni per i livelli del debito italiano. Il Messico, raggiungendo una soluzione amichevole con gli Stati Uniti, in particolare nel settore automobilistico, aumenta le probabilità che lìEuropa riesca ad ottenere un risultato simile. Le notizie positive del settore fanno ben sperare per le azioni del settore e quindi per Volkswagen e Citroen Peugeot.Ma le preoccupazioni per l'esposizione bancaria europea in Italia sono forti, soprattutto dopo le dichiarazioni del vice primo ministro che vorrebbero il governo orientato verso un superamento del 3% sui deficit pubblici. Questa sarebbe la conferma che il nuovo governo populista italiano è anche meno responsabile dal punto di vista fiscale rispetto ai suoi predecessori. Il turbamento politico dell'Italia, combinato con l'elevato carico del debito, rappresentano un significativo fattore di rischio per le azioni europee nella seconda metà del 2018.

Bond made in Italy

Ma non è solo l'azionario a spaventare: il rischio Italia coinvolge anche i bond, azi, soprattutto quelli, vista la pioggia di vendite a cui si è assistito ultimamente, nello specifico BoT e Btp. La conferma arriverebbe anche dai cds, i credit swap default che rappresentano quelle “polizze assicurative” contro i default di una nazione”. Ebbene se a inizio maggio il livello era 100 punti base, dopo il sell off sui bond è salito a 150. Sempre guardando i numeri chiunque volesse assicurarsi sul default italiano a 5 anni dovrebbe pagare un premio annuo del 2,54% sul totale dei titoli in portafoglio; una contropartita che vede non solo lo stato italiano perdere contro le altre capitali europee dal momento che lo stesso rischio per Berlino sarebbe dello 0,09 per cento, per Parigi dello 0,27% e per Madrid dello 0,7% ma addirittura perdere contro le sue stesse aziende. Il paradosso, infatti, nasce dal fatto che la percezione del rischio sui bond di stato è più alta rispetto a quello delle società, comprese quelle a partecipazione pubblica le quali, invece, si “salvano” grazie alla garanzia fornita dagli asset che hanno all'estero.

Rating in Europa

Interessante è anche il confronto tra spread e rating con gli altri paesi europei. Per Moody's, che recentemente ha dichiarato di preferire attendere la presentazione del Def e del Bilancio prima di esprimesti sul debito italiano, il rating tricolore attualmente è pari a Baa2 ovvero una qualità media per un titolo esposto alle circostanze avverse, mentre la stessa agenzia vede Parigi in Aa2 (Alta qualità e titolo non esposto alle circostanze avverse) e Madrid di poco sopra di noi con Baa1 (qualità media e titolo esposto alle circostanze avverse). Atene e Lisbona si piazzano rispettivamente in B3 (scarsa qualità, scarsa solidità e molto dipendente da un contesto favorevole) e Ba1 (qualità discutibile, titolo dalla solidità incerta e molto sensibile alle circostanze esterne). Diversa la presentazione di S&P: l'Italia si piazza a livello BBB (qualità media) contro Francia a AA (qualità alta), Spagna A- (qualità medio-alta), Portogallo BBB- (qualità media) e Atene B+ (scarsa qualità).

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