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Rcs,nuovo piano parte da taglio costi, punta a sostenibilità finanziaria

MILANO (Reuters) - Con l'obiettivo di "costruire un futuro solido" Rcs intende oggi ad assicurarsi, con il nuovo piano triennale, la sostenibilità economica e finanziaria puntando innanzitutto a una forte riduzione dei costi. E' questo infatti il primo punto in cui è articolato il piano elaborato dal nuovo AD Laura Cioli che dovrebbe riportare il gruppo in utile, seppur di poco, già il prossimo anno. Molto positiva la reazione del titolo, che sale di oltre il 4% nei primi minuti di negoziazione. Nel piano 2016-2018 sono previsti benefici netti per circa 60 milioni di euro, di cui 45 da interventi sui costi esterni e 15 milioni connessi al costo del lavoro. Non si citano esplicitamente eventuali esuberi ma si parla di "right-sizing" delle funzioni corporate e di supporto e semplificazione dei processi, "ricorrendo anche ad accordi sindacali": il risultato è una riduzione lorda del costo del lavoro di circa 40 milioni "compensata da andamento inerziale e nuove assunzioni" per circa 25 milioni. Il piano, che parla anche di una semplificazione del modello organizzativo, prevede una razionalizzazione del portafoglio di asset non core (in cui inserisce la già prevista VEO Tv e aggiunge la casa editrice Sfera), "non funzionali al core business o non performanti, attraverso vendita al giusto prezzo, creazione sinergie o semplificazione, costante verifica delle prospettive economico-finanziarie". Contemporaneamente Rcs punta alla stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali "print+web+mobile" con il lancio di nuovi prodotti e l'introduzione del 'paywall' e di nuovi modelli di abbonamento. Le aree di maggior sviluppo sono quelle legate agli eventi sportivi e all'audience internazionale di lingua spagnola, con una espansione prevista unicamente sul fronte digitale dei contenuti di Marca e della Gazzetta dello Sport. I risultati attesi sono di un 2016 in leggero utile, con un rapporto debito/Ebitda pari a 4 volte dalle 7 con cui si chiuderà il 2015. Nel 2018 l'utile netto salirà a circa 40 milioni. L'indebitamento finanziario netto dai quasi 500 milioni di quest'anno scenderà a circa 400 l'anno prossimo, 360 nel 2017 e 290 nel 2018, quando raggiungerà un rapporto con l'Ebitda di circa due volte. L'Ebitda senza poste straordinarie raddoppierà dai 70 milioni attesi per il 2015 a circa 140 milioni a fine piano. I ricavi sono visti in crescia dell'1,5% annuo (Cagr) da 1,03 miliardi nel 2015 a 1,09 miliardi nel 2018. L'impatto netto da cessioni è stimato in 110-120 milioni nell'arco di piano, secondo quanto si legge in una tabella. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia