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Riforma elettorale, Renzi sollecita decisione, Fi non rompe

ROMA (Reuters) - Lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi scende in campo nel dibattito sulla riforma elettorale e, dopo il vertice di maggioranza di ieri sera, sollecita Forza Italia a risposte celeri sulle nuove proposte. Poco dopo, in un documento votato all'unanimità dalla Presidenza, Forza Italia non rompe, si dice pronta a continuare la trattativa ma rifiuta "diktat". "Il tempo dei rinvii, dei tavoli tecnici, dei gruppi di lavoro è finito. Ora è tempo di decidere. Lavoltabuona", ha scritto oggi pomeriggio su Twitter. Il documento dei berlusconiani si conclude dicendo che "confermiamo la nostra volontà di collaborare alla scrittura della legge elettorale e delle riforme istituzionali, ma ovviamente senza subire diktat o imposizioni di alcun tipo". Quello di Renzi era stato non un vero e proprio ultimatum ma una sollecitazione chiara a fare in fretta le scelte dopo che in mattinata si sono susseguite dichiarazioni critiche, soprattutto nel centrodestra. Particolarmente dura quella del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ("Se Renzi ha deciso di cambiare tutto, buttare quel testo e scriverne un altro, il patto del Nazareno non c'è più") al quale ha subito replicato il sottosegretario alla presidenza Luca Lotti, persona parca di dichiarazioni e commenti. L'impressione è che alla fine la trattativa sarà tutta sulla soglia minima per i singoli partiti. Rispetto alla riforma votata a luglio dalla Camera, le nuove proposte di Renzi sono volte a dare il premio di maggioranza alla singola lista che superi il 40% dei consensi (non più alla coalizione), rimodulando anche la soglia di sbarramento per le singole liste e ponendola al 5%. Su quest'ultima soglia ieri sera ha fronteggiato le proteste dei partiti minori centristi che la vorrebbero al 3%. Diversi osservatori oggi hanno scritto che la mediazione possibile è al 4%. Le prime dichiarazioni dopo la riunione di Forza Italia sembrano confermare questa soluzione. Berlusconi ha cercato di superare le resistenze interne al suo partito incontrando, nel pomeriggio, prima della Presidenza, Raffaele Fitto, leader del gruppo nel partito che in maniera più compatta si oppone alla linea dialogante con Renzi. Nel pomeriggio una sollecitazione a fare presto sulla strada delle riforme è venuta anche dal presidente del Senato Pietro Grasso, dopo le difficoltà della capigruppo di palazzo Madama nel calendarizzare la riforma elettorale. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia