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Sale lo spread: adesso sfiora i 200 punti. Perchè?

Dopo mesi, se non anni, di relativa calma sul differenziale tra Bund e Btp, in queste ultime sedute si sta delineando una tensione sempre più forte, con una forbice che sale anche rispetto al paragone con i cugini spagnoli.

I motivi del rally dello spread

Numeri alla mano, si parla di uno spread che sfiora i 200 punti (197 per la precisione) tra Bund e Btp e di 129 per il confronto con i Bonos iberici. Il motivo, o per meglio dire i motivi, sono diversi. Il primo riguarda l’acuirsi delle paure derivanti dalla potenzialità di una Frexit. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) suo ultimo intervento, infatti, marine Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) , candidata per il Fonte Nazionale alle presidenziali parigine, ha confermato che, qualora dovesse vincere le elezioni, partirebbe subito con una serie di richieste per far uscire la Francia dalla zona euro. Non solo, ma la sua intenzione sarebbe quello di cavalcare l’onda del populismo adottando gli stessi sistemi di Trump: protezionismo e misure anti-immigrazione, da rendere concrete nel più breve tempo possibile. L’eventualità di Le Pen all’Eliseo è ancora data per minoritaria (come lo erano anche Brexit e Trump presidente) ma ad ogni modo in possesso di una forza tale da rendere i mercati nervosi fino al 7 maggio, giorno del secondo turno delle presidenziali.

Come mai proprio il secondo turno?

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Per il semplice fatto che la Le Pen è stata già data come vincente nelle elezioni di primo turno. Da ricordare, a questo punto, che in Francia il presidente della Repubblica, il cui mandato dal 2000 è stato ridotto a 5 anni dai precedenti 7, è eletto per suffragio universale diretto a doppio turno: per superare il primo turno è necessaria la maggioranza assoluta dei voti, in caso contrario si passa al ballottaggio e ad accedervi saranno i due candidati che avranno ricevuto il maggior numero di consensi. Storicamente nessuno è mai riuscito nell’impresa di vincere al primo turno e quindi è lecito pensare che anche questa volta la tradizione venga rispettata. Sarà proprio la situazione decisiva a consigliare ai francesi, sempre secondo i sondaggi, di evitare di dare la preferenza alla rappresentante dell’estrema destra. Questo almeno in teoria. Infatti il delta discriminante sarà lo spesso re dell’altro candidato. Uno spessore che al momento non si individua in nessuno dei candidati offerti nè dalla storica gauche in crisi di identità, nè dal conservatore Fillon al centro di uno scandalo di corruzione anche a livello familiare e tantomeno dal centrista Benoît Hamon.

Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , oro e Wall Street

Ma le incertezze sono presenti anche sul fronte italiano. E non poco. A tremare sono ancora una volta le banche con Unicredit che è al centro della più grande operazione di ricapitalizzazione della sua storia, oltre che di quella della stessa Borsa italiana, con una richiesta che arriva a 13 miliardi di euro. Il tutto proprio mentre il sistema Italia deve affrontare il ritorno dell’incognita politica e del rischio di nuove elezioni.

Intanto dagli Usa arriva un allarme da Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) che teme il parallelismo tra l’andamento delle quotazioni dell’oro, in rialzo del 6% da inizio anno, e di quelle dei bond i cui rendimenti hanno iniziato da qualche tempo un sensibile aumento. Lo stesso trend che venne osservato a suo tempo prima nel 1973 e poi nel 1987, anni in cui arrivò un crac disastroso con il famigerato Black Monday. Il sospetto, stando alle analisi di BofA, sarebbe un ritorno dell’inflazione che porterebbe anche il cambio di rotta repentino delle strategie della Fed, strategie adottate finora in maniera estremamente graduale. A rafforzare i timori anche la presenza dello stesso Trump alla Casa Bianca e della forza con cui sta dando vita alle promesse elettorali. Una veemenza che, in alcuni casi ha creato qualche problema a livello internazionale, con la messa al bando dell’immigrazione da 7 nazioni giudicate a rischio terrorismo, che si è inevitabilmente ripercossa sull’economia interna che, come nel caso dei grandi nomi del Web, da Google ad Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) passando per Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) , vivono e soprattutto restano competitive a livello mondiale anche grazie all’apporto dei lavoratori internazionali.

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