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Scuola, Renzi: no ad assunzioni senza legge di riforma

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, 23 aprile 2015. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il premier Matteo Renzi ha respinto oggi la proposta dei sindacati di stralciare dal disegno di legge sulla scuola, in discussione al Senato, la parte che riguarda l'assunzione di 100.000 precari in modo da garantire la loro regolarizzazione per l'inizio del nuovo anno scolastico a settembre, perché contraddirebbe la ratio della riforma. "Oggi qualcuno parla di ricatto, ma la verità è molto semplice: puoi assumere solo e soltanto se cambi il modello organizzativo. Dare più professori alle scuole impone l'autonomia degli istituti e una diversa organizzazione. Altrimenti la scuola diventa ammortizzatore sociale per i precari e non servizio educativo per i nostri ragazzi e le famiglie", ha detto oggi Renzi su Facebook, dopo che ieri sera, alla trasmissione Porta a Porta su Rai1, si era detto disposto a rallentare l'iter di appovazione della legge per discutere con gli operatori scolastici di alcuni cambiamenti. "Discutiamo, facciamo modifiche, ma poi votiamo. Altrimenti saltano gli investimenti", ha aggiunto il premier. Il disegno di legge, che assegna tra l'altro più poteri ai presidi nei riguardi dei docenti, è stato approvato dalla Camera tra le polemiche dei sindacati della scuola, delle opposizioni e anche della minoranza del Pd. Ora è in discussione in una commissione del Senato, già gravato da oltre 3000 emendamenti. Dopo il risultato delle elezioni regionali e amministrative, che hanno segnato una battuta d'arresto per il centrosinistra, Renzi ha promesso di rilanciare il suo programma di riforme. Ma sulla scuola ha invece accettato di rallentare, anche al costo di posticipare di un anno le attese assunzioni, per accogliere alcune modifiche che non ne stravolgano l'impianto. (Roberto Landucci) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia