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Se dollaro perdesse status riserva mondiale? Intelligence USA teme criptovalute

In uno scenario ipotetico in cui il dollaro statunitense (USD) dovesse perdere il suo status acquisito di riserva mondiale di valore e moneta di scambio prevalente, magari a causa della dominanza di una nuova criptovaluta, quali gli effetti sull’economia degli Stati Uniti e del mondo?

A porsi la domanda non una Università o un economista, ma l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI).

E l’Intelligence USA è andata oltre la domanda, è alla ricerca di uno scienziato che sappia offrirgli qualche risposta. Ecco che ha emanato un vero e proprio bando di ricerca post dottorato sulla piattaforma Zintellect dell’Oak Ridge Institute for science and education.

Cosa teme l’Intelligence americana? Le criptovalute?

Nello specifico l’ODNI è alla ricerca di un ricercatore di alto profilo che abbia conoscenze di statistica, intelligenza artificiale, deep learing, che sappia analizzare scenari ipotetici da “cigno nero” sull’economia statunitense, causati da una perdita di appeal del dollaro USA sulle altre economie.

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Insomma l’intelligence americana si vuole preparare in caso la Cina o l’India o un Facebook Libra qualsiasi, possano essere davvero in grado di soppiantare il dollaro americano in un prossimo futuro.

Come noto l’economia cinese si espande, al netto dei problemi contingenti con il coronavirus, e l’India fa lo stesso. Da un punto di vista della forza lavoro questi due paesi, anche presi singolarmente, hanno una capacità ben superiore agli USA in termini di popolazione.

Se poi consideriamo il fatto che la Cina ufficialmente ha allo studio un renmimbi digitale che si dovrebbe basare su tecnologie DLT (distributed ledger technology), ecco che la situazione diventa un po’ più seria. Il vantaggio competitivo di uno yuan digitale, al tempo dell’era digitale, potrebbe davvero scalzare il dollaro dal trono e lo farebbe nel giro di pochi giorni e non di anni.

Lo yuan digitale blockchain based che spodesta il dollaro USA

Lo scenario non è così osceno o fantasioso. Tutte le Borse mondiali spingono verso la digitalizzazione completa delle loro attività e c’è chi ha già adottato la blockchain. I mercati finanziari sono tra loro digitalmente connessi. Una moneta totalmente digitale a corso legale, sostenuta da uno Stato economicamente forte, non potrebbe che essere appetibile per i mercati finanziari, i quali potrebbero prenderla in simpatia e utilizzarla per i loro scambi.

Il dollaro minacciato dalle criptovalute

Alcuni giorni fa il governatore del Federal Reserve System, la Banca centrale degli USA, ha parlato alla Commissione Finanze della Camera dei rappresentanti. Argomento all’ordine del giorno il dollaro digitale.

Perché gli onorevoli deputati hanno chiesto a Powell del dollaro digitale? Perché il Fed studia concretamente questa ipotesi alla luce di quanto proposto lo scorso anno da Facebook Inc. con Libra e alla luce del progetto cinese.

Il denaro digitale è materia ben più concreta di quanto si possa credere e da un punto di vista degli equilibri geopolitici è materia molto delicata.

Ecco perché le criptovalute vengono tenute a bada. Quale scenario si potrebbe verificare se una criptovaluta X dovesse essere adottata dalla popolazione mondiale come moneta preferita, in barba a qualsiasi decisione delle autorità di governo dei singoli popoli?

Altro che rivoluzione!

Le criptovalute possono fare questo. Unire i popoli ed esautorare i governi tutti del potere di gestire la politica monetaria, l’unica cosa che gli è davvero rimasta in potere di gestire.

Per la cronaca

La presentazione della domanda per la ricerca di post dottorato termina il 28 febbraio e la ricerca inizierà il prossimo 1 ottobre, durerà due anni e sarà completamente finanziata dall’Intelligence degli USA.

Ne sapremo di più fra due anni.

This article was originally posted on FX Empire

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