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La sterlina si rafforza sul dollaro, in attesa della BOE

Ecco la view di Canegrati analista finanziario a Blackpearlfx .

La sterlina guadagna sul dollaro e raggiunge i massimi degli ultimi dieci mesi contro il biglietto verde, in attesa che la Bank Of England annunci la propria decisione sui tassi di interesse e pubblichi il rapporto trimestrale sull'inflazione il prossimo 3 agosto. La probabilità implicita assegnata dal mercato ad un aumento dei tassi britannici entro la fine dell'anno è scesa al 34,5%, dal precedente 41,4% antecedente al rapporto dello scorso 26 luglio che ha mostrato come la crescita del Regno Unito si sia mantenuta vicina, nel secondo trimestre, ai minimi annuali.

I dati relativi al tasso di crescita del PIL britannico rappresentano, in un certo senso, una vittoria per le "colombe" circa i prossimi orientamenti monetari della BOE, con la chiara percezione che i prossimi dati sulla economia britannica e sul tasso di inflazione possano essere rivisti al ribasso.

La valuta britannica è arrivata a toccare la soglia dell'1.31 contro il dollaro, dopo che il cancelliere dello scacchiere Philip Hammond ha illustrato una versione dettagliata del piano governativo per il post-Brexit, offrendo alle imprese britanniche la prospettiva di un periodo di transizione esteso che possa consentire agli scambi con l'Europa di procedere senza inceppamenti.

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Nel frattempo, il barometro di Bloomberg sulla Brexit è salito fortemente a 26,7, il suo livello più alto negli ultimi quattro mesi, riportandolo in territorio "nuvoloso" per la prima volta da fine aprile. L'indice personalizzato creato da Bloomberg per mostrare l'impatto del processo di separazione dall'Unione Europea è costituito da un mix di indicatori che tengono conto di occupazione, inflazione, crescita e incertezza. Quanto maggiore è il numero, tanto più sana è l'economia - e viceversa.

Al contrario, gli ultimi risultati dell'indagine condotta dalla Commissione europea hanno mostrato come la fiducia nel settore manifatturiero europeo abbia raggiunto i massimi da quasi 20 anni e uno stato di salute più sano anche nel settore dei servizi.

Quanto ai negoziati sulla Brexit, il lento ritmo con il quale essi stanno procedendo sembra suggerire come sia praticamente impossibile raggiungere dei sufficienti progressi entro il prossimo ottobre, per consentire alle parti di avviare discussioni sul futuro rapporto tra l'Unione europea e la Gran Bretagna, come annunciato da Michel Barnier, il capo negoziatore dell'Unione Europea, a Bruxelles mercoledì in una riunione con gli ambasciatori degli altri 27 governi dell'UE. Barnier ha affermato che una possibile soluzione potrebbe essere quella di estendere la prima fase dei colloqui per alcuni mesi. Ma il ritardo nei negoziati aumentano il rischio che la Gran Bretagna abbandoni l'UE nel marzo 2019 senza aver raggiunto un accordo, il peggiore degli scenari possibili per lei.

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