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Vaccino Covid Johnson & Johnson, analisti di Wall Street ottimisti

Oltre il vaccino Pfizer-BioNTech e il vaccino Moderna (MRNA) ormai approvati anche in Europa, vi sono molti altri candidati vaccini che portano a termine le rispettive sperimentazioni di fase 1, 2 e 3. Tra questi troviamo il vaccino contro la Covid-19 della Johnson & Johnson, che entro la fine di gennaio potrebbe presentare gli ultimi risultati delle fasi test condotte sui volontari.

Se i risultati dovessero dare prova di efficacia del vaccino, sicurezza e stabilità del medicinale, la Johnson & Johnson è pronta con i suoi stabilimenti a fornire un miliardo di dosi entro la fine del 2021. Una potenza di fuoco importante, se si considera che questo è un vaccino monodose come lo è quello italiano di Reithera che potrebbe arrivare in Italia alla fine dell’estate.

La disponibilità di vaccini monodose rappresenterebbero indubbiamente un’arma importantissima nella lotta alla pandemia, poiché velocizzano sotto il profilo organizzativo la campagna vaccinale, riducono i costi per i sistemi sanitari nazionali e permettono alle economie di uscire prima dalla crisi economico-sanitaria.

A che punto è il vaccino Johnson & Johnson

Nel mese di dicembre la Johnson & Johnson aveva reso noto che la fase tre della sperimentazione era a regime con 45.000 partecipanti, ed aveva reso noto anche che entro la fine di gennaio 2021 sarebbero stati resi disponibili alle autorità del farmaco i dati.

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Nello stesso comunicato la J&J sottolineava però che le tempistiche potrebbero variare. Tuttavia in caso i dati dovessero essere quelli sperati, la società farmaceutica presenterà a febbraio, alla FDA americana, una richiesta d’uso in emergenza del vaccino. Ed in parallelo la J&J farà richiesta di approvazione anche ad altre autorità di regolamentazione.

Chi produce il vaccino di J&J

La Johnson & Johnson sta sviluppando il suo vaccino attraverso la sua società belga Janssen Pharmaceutica, ed è basato su una tecnologia vettoriale virale adenovirus, quindi lo stesso approccio utilizzato da AstraZeneca (AZN) con l’università di Oxford.

Questi due vaccini contro il Coronavirus differiscono dal Pfizer-BioNTech e dal Moderna perché si basano su una tecnologia RNA messaggero.

Le attese degli analisti finanziari

Gli analisti finanziari sono stati costretti dal Sars-CoV-2 a trasformarsi in “esperti” virologi e immunologi per comprendere al meglio la situazione e quale impatto reale ogni singolo vaccino potrà avere sulla popolazione e di riflesso sulle economie.

Un analista contattato da Cnbc, a proposito del vaccino Johnson & Johnson ha ovviamente sottolineato l’importanza dell’avere un vaccino monodose, tuttavia si domanda anche quale sarà l’effetto del vaccino a singola dose sulla popolazione. In altre parole, avrà la stessa efficacia dei vaccini in doppia dose? Se così dovesse essere, allora attendiamoci una accelerazione della campagna vaccinale in primavera.

Anche Morgan Stanley, attraverso il suo gruppo dedicato ai titoli sanitari ha valutato il vaccino Johnson & Johnson e ritiene che sia efficace e che si possa confidare in lui e nella risposta alla pandemia. La fiducia della banca risiede nel fatto che gli studi sul vaccino J&J contro il Coronavirus, derivano da precedenti studi sul vaccino contro l’Ebola e Zika.

Andamento del titolo J&J

Vediamo come si è comportato il titolo Johnson & Johnson (JNJ) durante questa pandemia.

Al momento della pubblicazione il titolo JNJ vale 160,07 USD, ed è in perdita del -0,19% (chiusura di venerdì).

L’attuale prezzo rappresenta il massimo ad un anno e anche il record di valore. Dopo il tonfo di marzo 2020, il titolo azionario Johnson & Johnson ha ripreso rapidamente il valore precedente ed è rimasto pressoché stazionario sopra i 140 USD fino ad oggi.

This article was originally posted on FX Empire

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